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E tanto intese in questa materia, che è stato davvero un danno per la medicina che Bernardo non lasciasse scritto un trattato sui mali nervosi, il quale fatto senza preteso scientifiche, ma viceversa con la migliore scienza che è quella dell'esperienza, avrebbe indicato i migliori mezzi come render meno dolorose le conseguenze dell'aver avuto dalla natura i nervi troppo eccitabili. Ma nello studio della medicina apprese egli assai più di quel che potrebbe credere chi sapesse averla studiata soltanto sui libri, e niente sul letto del malato o nelle sale anatomiche; giacché spesso vide e seppe nella diagnosi e nella cura dei mali assai più che i medici di professione. E quando glielo permetteva quella sua modestia, che fu davvero eccessiva, sapeva usare anche il frasario scientifico e con perfetta correttezza; e ricordo che venuto una volta in patria a curare un parente un celebre medico forestiero, Bernardo, che era andato ad onorarlo, quasi scherzando seppe dargli contezza della malattia di colui con tanta copia scientifica di pensieri e di parole, che quegli meravigliato, stesagli la mano, gli disse: — Ma lei è della professione! E nel ristretto cerchio dei suoi conoscenti c'eran molti, che avevan più fede in lui che negli stessi medici. |