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Fu allora che con una fortunata ispirazione l'Intendente della provincia a proposta del Sindaco, senza interpellarlo, nominò Bernardo Decurione, ciò che ora vorrebbe dire Consigliere comunale; e prima o poi non ricordo precisamente, ma in quel frattempo certo, anche membro del Consiglio degli Ospizi, che era quel Corpo che sopravvegliava all'Amministrazione delle Opere pie in tutta la provincia. Quando a lui, che stava in campagna, fu partecipata la prima nomina, gli produsse tale sorpresa, che gli venne quasi da ridere, e tornò in Teramo risoluto di non accettarla. Ed infatti presentatosi al Sindaco, che non era un uomo letterato, ma che era meglio, cioè molto sensato e pratico di mondo, gli disse: — Ma chi vi ha messo in mente di proporre me per Decurione? Come posso fare il Decurione io, che sono diventato un fossile? — Usò proprio questa parola; ma il Sindaco seppe tanto dire e fare che lo indusse ad accettare. E molti anni dopo Bernardo sempre ripeteva che egli aveva grande obbligazione a quel Sindaco, perché lo aveva ritolto dalla sua solitudine e ridatogli la coscienza di essere un uomo. |