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E davvero se ci furono mai al mondo, come suol dirsi, due anime gemelle, furono quelle di Francesco Rozzi e di Bernardo Savini; ci era in tutti e due la medesima carità, la medesima castità, la medesima umiltà, il medesimo amor di Dio e degli uomini, la stessa inclinazione agli studi, la stessa primitiva e continua innocenza della vita, onde si amarono caldamente e saldamente fra loro, e la loro amicizia fu il vero modello della vera amicizia, l'amicizia fra i buoni, di cui parla Cicerone, l'amicizia nata dal bene, fondata sul bene ed il bene per fine. Ed era uno spettacolo giocondo ed insieme edificante il vederli, ormai già tutti e due vecchi, che non differivano fra loro che di poco più di cinque anni di età, il vederli, dico, scherzare fra loro come due bambini, con tutta l'ingenuità ed il candore di questi, giacché se eran vecchi negli anni, eran bambini nella immacolata innocenza dei costumi. E la morte del Rozzi aprì nel cuore di Bernardo un largo vuoto, ed ei fu tra quelli che più il compiansero, sebbene forse si rassegnasse nel pensiero che presto lo avrebbe raggiunto nel cielo. |