Giuseppe Savini
Ricordi della vita di Bernardo Savini


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     E la carità in lui non era effetto soltanto di animo gentile e compassionevole; certamente la natura vi ebbe la sua parte, ma egli la elevò al grado di eroismo, ispirandola ai precetti del Vangelo, e facendola nascere dall'amore di Dio ed in questo basandola. Onde volle che la sua carità fosse, come dice san Paolo, patiens, benigna, non ambitiosa, che omnia suffert, omnia credit, omnia sperit, omnia sustinet (4) ec. Non volle che fosse sola distribuzione di danaro, ma volle conoscere il povero, avvicinarlo, ascoltarlo, soffrirne le molestie, le intemperanze, udire il racconto degli affanni e dei suoi dolori, e consolarlo, ed ammonirlo e correggerlo e sollevarlo. La sua carità era materiale, come dev'essere, ma più ancora spirituale; e quando questa carità gli si rendeva faticosa e penosa, egli ricorreva a Dio, invocando da Lui, che è l'autore della carità e Carità esso stesso, quello spirito di carità che si chiama appunto divina perché viene da Dio. E perciò ripeteva spessissimo, con le parole di Santa Chiesa, quella preghiera che dice: Spiritum nobis, Domine, tuae charitatis infunde.
     Egli è perciò che a noi produceva profonda maraviglia ed edificazione il vedere la pazienza insigne con che sopportava le molestie incessanti dei poverelli, i quali spesso abusavano della grande di lui bontà. E se noi qualche volta gli suggerivamo che poteva regolare la dispensa delle sue beneficenze, fissando i giorni e le ore in cui ricevere coloro che domandavano i suoi soccorsi, egli ci rispondeva che nella carità il soccorso materiale non era il tutto, ma che oltre curare i corpi dei poveri bisognava curarne le anime, molte volte più bisognose dei corpi. Perciò ci ripeteva quelle parole del Salmo: Beatus qui intelligit super egenum et pauperem (5). E con grande acutezza e senso pratico ci spiegava che cosa dovesse intendersi per quell'intelligere; e per prima cosa diceva, che per conoscere i bisogni dei poveri era necessario lasciare che questi ce li raccontassero. Perciò egli non si rifiutava mai di sentirli, e in qualunque tempo, in qualunque ora li ascoltava sempre.

(4) Ad Corint., XIII, 4-8.

(5) Psal., XL, 1.