CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Anno X.
    Sabato 11 Dicembre 1375
    PREZZI D' ABBONAMENTO
    A-ano . . L 9
    Semestre . » §
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    tu mese . » I, 25
    Per 1* Estero aumento delle spese postali
    Un BM&cro separato cent. IO
    P0UTIC0-LETTEIURI0
    Ebce il Mercoledì e il ©a.k>aito XXV TERAMO
    La Direzione *d Antminis+rati***
    tot» provvisorio»!*:? p «<* T\f*5 afa
    iiti giornate
    Inserzione in pagina cent. Il p.-r linea lunghezza di colonna - In " ent- 15 - Per più in/emoni fri fa scontog Le lettere affranca*e e ragl.ap»-ttali debbono essere dirotti all' uffici» M Corrieri Abruzzese in Teramo.
    La politica delia settimana
    L'Assemblea di Versailles è agli ultimi sgoccioli. Fatta segno di grandi ire e di codardi oltraggi cade non rimpianta nè desiderata. Nel-I ora in cui scriviamo si procede alla elezione dei 75 senatori, e la Commissione per lo scioglimento, d' accordo col Governo, ha riabilito per 1' elezione dei delegati -municipali il 9 Genuaio, per quella dei senatori il 23, per quella dei deputati il 20 febbraio, 1' otto marzo sarebbe destinato all'apertura delle Camere.
    Naturalmente lo spirito francese è dominato da questi grandi interessi che implicano r avvenire della Francia e la richiesta stabilità. A suo tempo giudicheremo a grandi linee questa Assemblea che, è bene ricordarlo, venne in tempidifficilissimi, quando cioè Io straniero calpestava molta parte di Francia, e gli umori petrolieri dei parigini cominciavano ad intimidire i buoni. Ma appunto perchè era sorta in tempi così tristi perla patria e per le gl'indi idee di libertà, I Assemblea di Versailles . v ^. i ^«nitivnmenle il grave pro-
    Non sappiamo veramente se quel corrispondente questa volta sia ben® informalo. Ad ogni modo bisognerà pure che ci avvezziamo all' idea Che la nostra posizione è debole; che i disastri di Custoza e di Lisia non cinsero d'alloro le nostre fronti: la sciagura di Mentana così pazientemente sofferta dal Menabrea non ci ha procuralo la lama di «piriti belligeri: la mancanza di un Cavour inline ci priva di una politica piena di grandi in!i;alire e capace a far valere le proprie ragioni, anche con un meschino esercito di 18 in ila uomini,  chè tanti furono i valorosi della Cernala.
    Ma non solo il giornalismo nostrane si oc-'cupa dell'atteggiamento italiano nella questiono d'Oriente, La stessa Reme des deux mondes del 1° Dicembre ne parla nella sua cronaca politica. L'autorevole rivista francese avverto l'Italia a stare in guardia, affinchè la Germania in un rimpasta della carta eoropea non si avvicini troppo a lei da comprometter* la sua stessa indipendenza, e. la distolga totalmente dall' amicizia francese. Insiste perciò nel consigliare i suoi concittadini a non allontanare sempre più l'Italia da loro ; il che allora sarà possibile, quando la Francia, rin-¦ - rossi me elegioni, rassicurerà il
    morale che dimostra in tati' i tempi il decadimento delle nazioni.
    Oh! noi sappiamo bene che tra le fra del nostro partito havvi oziand o di quelli che, in osseqaio al principio d' auto-iti e credendo di giovare al Governo, vorrebbero che le magagne si coprissero di un velo fìtto e misterioso; sappiamo bene che non mancano i timidi che credono caschi il mondo quando un onesto ci f idino accusa di una colpa un pubblico funzionario. Gli uni e gli altri dimentic ano che anche sotto il despofcismo di Governi atterrati dalla pubblica indignazione, usavasi di tacere o dissimulare il male. Il silenzio e la dissimulazione han l'orse salvato il Borbone e i piccoli principo^l 1 Han forse difeso il principio d'amorini? Han forse salvato il governo ? No, m u.  Le moltitudini, stanche degli arbitrii d'ogni genere, non si stri peritate di risalire aHe più alte sfere dello Stato anche quando i fatti si producevano dai p ìi bassi imoiegati, e, come avviene sempn\
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    ìEmre «»" u-mpi uiuiciussi.nn, quando cioò lo straniero calpestava molla parto di Francia, e gli umori petrolieri dei parigini comincuivano ad inUim.dir.e_i buoni. Ma appunto perchè era. sorta in tempi così tristi per la patria e per le grnn^-di idee di libertà, l'Assemblea di Versailles' uon potè risolvere definitivamente il grave problema della forma di governo, la quale pei francesi è tutta la vita della nazione..
    E' superfluo notare che, non osinflte una ceri a sollevazione dello spirito pubblico alla notizia del riscatto Inglese del!' istmo di Suez, pure la gran maggioranza del paese è tutta preoccupata del rinnovamento politico che si produrrà dopo le elezioni. Chi sa che 1: Inghilterra non abbia aspettato a bella posta questo giorno per dare un nuovo indirizzo alla questione d' oriente? Certo è che la Tranci! ormai non può far pesare la sua spada nè la sua parola. II sangue generoso delle vittime di Crimea intano fu sparso. Il telegrafo ci annuncia bensì i colloqui di Górtschakoff e di Bismarck e la intervista dei principi imperiali delle due più grandi potenze del nord, ma nessuno ricorda che v' ha una Francia che assalì la più formidabile fortezza del mondo e vi piantò li sua bandiera.
    Speriamo che non si dica lo stesso di noi, che, in fin dei conti, non siamo sol lo il peso dei disastri di Scdan nè abbiamo percorso i peregrini cicli della nazione spagnola. Infatti nel giornalismo, in cui è penetrata l'idea che la questione d' Oriente, in un modo o in un altro, sì avvicina alla soluzione, si va fantasticando qual parte prenderebbe 1' I-ttlia nei prossimi avvenimenti. Il corrispondente della Nazione, la cui lettera ha fatto il giro di molti giornali, ha credulo di rispondere in questo modo : « Non cercheremo nulla? Qui conviene distinguere; imperoechè se ci a?s diamo alla mensa, è possibile si e i»o che vi prendiamo posto col desiderio molto legittimo di non tenere i denti assolutamente o-zlosi; ma ad ogni modo la compagnia dei convitati ci giova sempre grandemente se ci vale a guarentirci sempre più la tranquilla e benefica digestione di quel boccone, non scarso «ffemia ! che inghiottimmo nel 1870. »
    Pia in un rimpasto delta carta eoropea non ti avvicini troppo a lei da compromettere la sua stessa indipendenza, e. la distolga totalmente dall'amicizia francese. Insiste perciò nel consigliare ì suoi concittadini a non allontanare sempre più V Italia da loro; il che allora sarà possibile, qoando la Francia, rinnovata dalle prossime elezioni, rassicurerà il bel paese dalle intemperanze ultramontane.
    Gli uffici di P. Sicurezza
    P^ tutta Italia si è ripercossa l'eco dei brutti fatti della Questura di Torino. 1 giornali più moderati, come V Opinióne hanno levato, sebbene un pò tardi invero, la voce per stigmatizzare la condotta di coloro stessi che, per ripetere una frase del nostro corrispondente di Cremona, sarebbero in dovere di tutelare i " cittadini dagli arbitrii e dai soprasi piò riprovevoli. À destra ed a sinistra, tutti concordemente hanno affermato che non v' ha questione di partito là dov'è offeso il principio morale, là dove si rompe il principio d'autorità che è l&salvaguardiadella società civile. Noi ci confortiamo df questo fatto, perchè, se da una parte esso rivela che nelfe nostre popolazioni esiste tutt' ora inviolato il rispetto alle leggi,, dall' altra ci manifesta un giustissimo sdegna quando queste vengono conculcate dai loro legittimi rappresentanti.
    Mail conforto non è tutto. fjfSj ci può dare la stregua della moralità' delle popolazioni italiane, ma non risolve punto la questione. Esso, ci sa dire che tra noi-non si tollera a lungo andare la impunità dei pubblici, funzionari, ma non si previene l'avvenire, non si mette il dito nella piaga. Kd. è questo che bisogna fare per non cagionare la cancrena e non produrre nelle moltitudini quella stanchezza
    Han forse salvato il governo? ino, mai.  Le molti turi ini, stanche dògli arbitrii d' ogni genero, non si son peritate di risalire alle più alte sfere dello Stato anche quando i fatti si producevano dai più bassi impiegati, er come avviene sempre, è arrivato il giorno in cui han fatto di tutto un fàscio, e la scintilla appiccatavi fu vindice e riparatrice di falli secolari.
    Noi non augureremo giammai all' Italia questo giorno; ma, se por insipiènza di governanti e di ipocriti di(erisori di legge» fosse vicino, non tarderemmo tra un pusillanime e uno smascheratore, di batter le mani al secondo", come quegli che salva la patria da lutti più gravi e terribili. "
    Imperocché, poniamo- pure il caso che tutto T' ordito di frodi e di angherie della Questura torinese fosse rimasto celato alle autorità giudiziarie, poniamo pure il caso che. il Bignami e compa -ni rimanessero impuniti. E che per ciò t La coscienza popolare sarebbe per questo meno indignata contro le autorità politicha di Torino? Invocherebbe forse meno una giusta vendetta? e quando questa avesse tardato a giungere, vi avrebbe implicato lo stesso Governo, lo stesso Capo dello Stato, come accade allorché la passione fa velo all' intelletto.
    Il Ministero dunque deve avere tutta la nostra approvazione oggi in cui si mette arditamente nella, via che gli è tracciata da!la maestà della legge. Forse gli si potrà chieder ragione del perchè non abbia con un'attiva sorveglianza prevenuto certi fatti, ma oggi ch'esso è il primo a invocare il giudizio della vindice giustizia, tutti gii onesti non devono nè possono negargli il loro appoggio.
    Ma badi però a non fermarsi in mezzo alla via. I cerotti non sanano le piaghe che accennano a cancrena. Le mezze mi-