Trasferitosi a Pisa per gli studi universitari
dopo un difficile adattamento finì con l'affezionarsi alla città toscana
al punto tale che quando
conseguita la laurea
giunse il momento del distacco
l'abbandono fu per lui molto doloroso (anzi
come scrisse
fu terribile
per le tante relazioni che aveva coltivato in quegli anni)
oltre ad essere fonte di preoccupazione
a causa di una epidemia di colera che imperversava (29). La laurea venne raggiunta brillantemente con la discussione di una tesi sulle forme dei vasi greci
su un argomento quindi che testimoniava il rafforzamento dell'interesse per l'archeologia. Il traguardo raggiunto gli aprì le porte all'insegnamento
venendo destinato nel liceo Vittorio Emanuele di Napoli. (30)
Anche l'adattamento nella città partenopea non fu dei più semplici: nella città la situazione del colera era tragica per le centinaia di morti che venivano segnalati
e la sistemazione poco congeniale lo frustrava enormemente: «A Napoli trovai una specie di protettore nella persona di un vecchio letterato
mezzo patriota
scrittore di cose d'arte
che pensava di avere il compito di vegliare sulla mia vita. Egli mi accolse nella sua casa
in una buia stanzetta che era stata preparata per me. Era un vero buco in cui entrava solo un lettino; da una finestra che dava su di un angusto cortile si accedeva a un pozzo
e la serva
per attingere l'acqua
doveva continuamente passare per la mia camera». Sottoposto ad un rigido controllo
profondamente umiliato
finanche vessato con richieste di aumento di affitto
grazie all'aiuto del preside del liceo potette lasciare quella casa per sistemarsi nell'istituto
in una stanza attigua al gabinetto di fisica
dove ritrovò la serenità e la libertà che gli consentirono di migliorare la carente preparazione universitaria ed affrontare adeguatamente l'insegnamento del greco e del latino; fu pure in grado di approfondire lo studio dell'archeologia
visitando gli scavi di Pompei e frequentando il Museo di Napoli il cui direttore era Giuseppe Fiorelli (31)
tra i numismatici più famosi ed indiscussa autorità in materia di antichità
il quale ebbe una grande importanza nella vita del teramano.
(29)
Tra il 1865 ed il 1867 si registrò in Italia la terza e più grave epidemia
di colera
che fece più di 160.000 morti. Comparsa nel luglio 1865 ad
Ancona
al suo propagarsi provocò nella popolazione panico ed esasperazione.
Le altre due epidemie si registrarono nel 1835-1837 e nel 18541855.
(30)
Inizialmente era stato destinato a Benevento
una scelta che il neo-insegnante
aveva gradito poco
anche perché di ostacolo per gli studi di archeologia.
(31)
Giuseppe Fiorelli (1823-1896)
nato a Napoli da un'agiata famiglia
si
laureò in giurisprudenza
e manifestò prestissimo l'interesse per la numismatica
pubblicando appena ventenne le Osservazioni sopra talune
monete rare di città greche
e successivamente Monete inedite dell'Italia
antica e gli Annali di numismatica. Assunto nel 1846
come ispettore addetto alla soprintendenza generale degli Scavi di antichità
di Napoli
fu coinvolto nei moti del 1848
per i quali fu imprigionato.
Tornato in libertà diresse gli scavi del sepolcreto di Cuma
ed ottenne
nel 1860 la cattedra di archeologia nell'Università di Napoli
che conservò
per tre anni
quando fu nominato ispettore degli scavi di Pompei
per
i quali egli riversò le sue migliori energie. Istituì a Pompei una scuola
archeologica
dando un notevole impulso agli scavi. Direttore del Museo
nazionale di Napoli dal 1863
nel 1865 venne nominato senatore
e nel
1875 Direttore generale per le Antichità e Belle Arti. Nelle Memorie Barnabei si soffermò lungamente nel tratteggiare la figura del
Fiorelli (dedicandogli un intero capitolo)
dal quale fu incoraggiato a
progredire negli studi di archeologia. Il primo incontro tra i due ci fu a
Teramo: quando Barnabei era ancora un bambino
in occasione di una
premiazione nella scuola dei Barnabiti
il Fiorelli si era recato a Teramo
al seguito della corte di Leopoldo di Borbone
che premiò personalmente
Barnabei. Fu il Fiorelli a volerlo con sé a Roma
quando nel 1875 fu istituita
la Direzione generale dei musei e degli scavi di antichità.
|