Federico Adamoli
Felice Barnabei. Lettere a Giannina Milli (1862-1888)


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     Qui in somma ricordi d'Italia per tutto ma non vi vide davvero il suo bel cielo. Fa sempre freddo e piove di tanto in tanto talché sono stato costretto vestirmi quasi da inverno. Tuttavia sono contento. Rimarrò qui forse altri 15 giorni e poi passerò a Londra. Se volesse benignarmi sig.ra Giannina a scrivermi potrà indirizzarmi la lettera: Passage de la Madeleine n° 6 dove io sto con tutti i miei compagni.
     Si compiaccia salutarmi la sig.ra Giulia Matteucci (42) cui dirà che ho consegnato la lettera al Sig. [...] che non era in casa e che non ancora ho veduto; e che le pillole le acquisterò subito.
     Dei miei esami sa poi ella niente? (43) Mi dia qualche notizia e mi dica se la sig.ra Gigina sia tornata a Napoli. Tanti ossequi ai professori che vedrà in particolare al Sig. Vannucci (44) ed al Frullani (45).
     Infiniti saluti alla sig.ra mamma alla sig.ra Gigina alla figlia Matteucci e Pozzolini (46). Ad Antonio do un bacio ed un'abbraccio.
     Ella sig.ra Giannina perdoni se le scrivo così male giacché sono confuso in mezzo a tante cose svariate.
     Mia dia sue nuove che mi saranno accettisime e mi creda
     d.mo. servo Barnabei


     II

     Londra 2 agosto 1862

     Pregiatissima Sig.ra Giannina

     Ricevei la sua lettera a Parigi ed avrei voluto risponderle subito ma si dové partire per quà dove sono stato occupatissimo e lo sono tutta via perché dalla mattina per tempo alla sera tardi siamo sempre fuori a visitare gli stabilimenti i monumenti e le altre meraviglie di questa veramente vasta città. Di Londra ella avrà notizie complete; qualunque cosa che io possa dirle però sarà sempre poco bisogna vedere co' propri occhi queste grandezze. Ed in mezzo a tanta gente a tanti legni a tanto correre ed aggirarsi non un soldato non uno shgerro. I cosidetti Poliseman senza armi del tutto sono i custodi dell'ordine essi ti difendono dai legni essi ti indicano le strade essi ti conducono a casa la notte né ti abbandonano finché non sii rincasato. Io ho visto tante belle cose e son rimasto attonito ad ammirare la bella architettura di S. Paul Cattedrale di Londra la cuppola sorge gigantesca e vasti colonnati la rendono maestosa. Ma dentro non altro che tombe e cattedre!

(42) Al di fuori del salotto della Milli la casa della famiglia Matteucci fu per il Barnabei un importante punto di riferimento. Sui Matteucci si sofferma diffusamente nelle Memorie a dimostrazione dell'affetto che nutrì per i componenti di questa famiglia fiorentina. La marchesa Giulia Matteucci Ramirez di Montalvo appassionata di caccia abitava uno dei più antichi palazzi di Firenze con i figli ed il marito Felice (1808-1887) uomo di grande talento ma dal temperamento debole che fu politico compì studi di idraulica e fu anche inventore di un motore a scoppio (insieme allo scolopio Eugenio Bersanti) che tentò di produrre a livello industriale ma senza successo perché non gli fu riconosciuta la paternità dell'invenzione.

(43) Barnabei aveva appena sostenuto il concorso per l'ammissione all'università di Pisa.

(44) Atto Vannucci (1810-1883) storico patriota ex prete senatore del Regno prima dell'unità fu esule in diversi paesi europei. Fu direttore della Biblioteca Magliabecchiana di Firenze insegnante di latino all'Istituto di Studi Superiori Accademico della Crusca socio nazionale dei Lincei. Fu autore di una Storia dell'Italia Antica.

(45) Emilio Frullani (1810-1879) patriota letterato e magistrato. Partecipò ai moti del 1848. Nel 1859 venne eletto deputato nell'Assemblea toscana e l'anno dopo deputato nel Parlamento nazionale.

(46) Un altro salotto frequentato dal Barnabei era quello della famiglia Pozzolini dove convenivano una volta alla settimana personalità di spicco della cultura fiorentina.