VII
Pregiatissima Sig.ra Giannina
Avrei avuto moltissime ragioni di scriverle
e per ringraziarla della poesia che la mamma cortesemente mi inviò
e per farle tanti saluti e da parte del Prof. Centofanti e dell'ottima Sig.ra Castinelli e della Sig.ra Giorgini
e di tutti che mi domandano di lei e vogliono esserle ricordati
ma aspettando di poterle scrivere con calma
mi son passati giorni e mesi
e son venuto a tale che mi vergogno di me medesimo
e mi conforta solamente il pensare che la sua gentilezza
Sig.ra Giannina
non mi attribuirà a colpa questa mia mancanza. Io in certi giorni mi sento oppresso da una forte malinconia
perché non ho più notizie da alcuno; credo che tutti mi abbiano dimenticato. Ma d'altra parte non può essere diversamente. Chi vuole che mi scriva
se non scrivo io più a nessuno? Del resto sono contento di questi studii e della bontà di questi professori; desidero solo che gli amici miei non piglino in mala parte il mio silenzio
e mi sieno cortesi di un benevolo compatimento. Solo alla Gigina sono andato quà e là scrivendo
ed ella è stata gentilissima a rispondermi
facendomi regalo di leggiadre letterine. Seppi da lei ultimamente la disgrazia del povero Momino! Io spero che in qualche maniera la cosa si accomoderà
che il P. Natoli sarà contento
e che all'ottimo giovinetto sieno dati i mezzi di coltivarsi il suo bello ingegno.
Qui siamo al caldo
e meno male sarebbe il caldo se non ci fosse l'appendice dell'esame. Uno già ne ho dato jeri l'altro
bisogna ora pensare a quelli che restano e che non ischerzano. Pisa intanto cambia faccia; sorgono di per tutto e palazzi medievali
e castelli antichi
ed architetture greche
e colonnati superbi: è tutta in somma una trasfigurazione. Verso la metà del mese ricorre la biennale luminaria
che dicono sia sorprendente. Da quello che si apparecchia qualche cosa di grosso deve essere: staremo a vedere. E' certo che rivedrò molti fiorentini
e spero di riabbracciare anco Antonio.
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