XII
Pisa 2 aprile 1864
Pregiatissima Sig.a Giannina
La buona Gigina mi scrive che lei sarebbe presto venuta a Firenze
ed alcuni miei compagni che sono stati costà a passare le vacanze di Pasqua mi dissero di averla veduta; qualche altro mi aggiunse che tutti stavano bene a casa Milli non esclusi i poveri passerotti
e ieri sera finalmente il Prof. D'Ancona mi fece i suoi saluti. Io sarei venuto a vederla se le circostanze me lo avessero concesso. Né però passai [...] le vacanze della Pasqua qui
ma andai per tre giorni in campagna unitamente alla Signora Giuli (68)
dove fu impossibile godere un po' d'arietta di primavera
ma si dové restar chiusi sempre in casa per non essere o portati via dal vento terribile
o soffocati dalla pioggia dirotta... Qui il sotto-comitato pare che vada benissimo; il Sig. Folini se ne occupa alacremente. In una delle prossime domeniche se si fà una corsa straordinaria verrò a salutarla.
Per ora mi ricordi alla Mamma e ad Antonio
ed a mano a mano a quegli antichi ottimi amici fiorentini che lei vedrà
e per cui tanta stima ed affezione io sento. Mi creda in fede
d.mo servo
Felice Barnabei
XIII
Pisa 13 luglio 1864
Pregiatissima Sig.na Giannina
L'Aleardi (69) non è qui. Venne ieri per trattenersi pochissimo tempo e fare ritorno alla Spezia
dove resterà a fare i bagni. Io non lo vidi
né si sapeva che sarebbe venuto
quindi non ho potuto parlargli di quel giovine. Andai a Cisanello a vedere la Signora Caterina
la quale fu contenta di ricevere da me e la sua lettera
e le sue buone nuove; e fu anco contenta di rivedere me che da molto tempo non aveva veduto. Povera donna
mi vuol tanto bene
ed io non lo merito! Il Sig. Paolo è sempre a Torino
dove pare che resterà dell'altro; in compagnia della Sig.ra Caterina è la moglie del Colonnello Fabrizii
la quale credo sia venuta di Corsica.
(68)
Il Ceppo sta ad indicare il giorno del 24 dicembre. Un'antica tradizione
natalizia diffusa in diversi paesi europei sin dal dodicesimo secolo
con diverse modalità
vuole che il giorno della vigilia di Natale
alle
sei di sera
il capo-famiglia collochi nel camino un grosso tronco di legno
il “ceppo”
che deve ardere fino al Capodanno (ma anche sino all'Epifania).
(69)
La moglie di Domenico Giuli (1818-1892)
senatore dal 1880
appartenente
ad una delle famiglie più facoltose di Pisa. Barnabei anche con i
Giuli ebbe un rapporto molto assiduo
e fu da questi considerato con affetto
filiale. Nel periodo degli studi universitari passava con loro il Natale
e la Pasqua
trovando ospitalità anche durante la stagione balneare che
i Giuli trascorrevano a Livorno. Su questa frequentazione Barnabei ebbe
ad osservare: «Ed io
che mai avrei potuto pensare a procurarmi quei
piaceri da ricco
ne gustavo e apprezzavo pienamente le gioie». Quando
per Barnabei giunse il momento di lasciare Pisa se ne rammaricarono soprattutto
i Giuli
che cercarono inutilmente di fare in modo che egli potesse
rimanere in Toscana.
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