Federico Adamoli
Felice Barnabei. Lettere a Giannina Milli (1862-1888)


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     Desidero avere qualche buona notizia e buone notizie anelo per parte della Gigina perché Federico mi ha detto che stava poco bene. Qui sono molto dispiaciuti del Pagliaccetti pare che abbia risposto alla Deputazione Provinciale una lettera poco cortese. Egli non ha esposto nulla e la Provincia si era rivolta a tutti coloro che dalla provincia hanno dato qualche aiuto ed avuto soccorso nella carriera. A me non avevano dimandato nulla ma ho creduto mio dovere di mandare quel saggio che ho esposto.
     Aspetto vostre lettere. Possono essere indirizzate a Teramo perché in qualunque posto io mi ritrovi penseranno a mandarle.
     Molti mi dicono di mandarvi i saluti; tra questi il Prof. Pistelli vuole esservi ricordato a preferenza. Fate i miei saluti alla mamma e a D. Bernardo e dite tante cose alla Gigina. Federico è alfine contento di aver rivisto la sua Teramo. Credo che avrà prestamente compiuto tutto il desiderio perché sventuratamente per chi è vissuto moltissimi anni fuori Teramo non presenta nulla. Questo ce lo diciamo fra noi. Credetemi sempre
     d.mo ed aff.mo
     FBarnabei


     XXXII

     Napoli 4 dic. 1870
     S.a Teresa a chiaia 53

     Mia carissima Giannina
     Voi siete sempre il mio buon genio tutelare! (94) La vostra lettera mi ha fatto tanto bene che non vi so dire. Sarebbe stato molto doloroso per me l'essere trascurato a tal segno... Dopo 5 anni di molta fatica mi avrebbero lasciato senza ombra di compenso e di incoraggiamento con 1500 lire ossia con 115 lire al mese e che col crescere delle ritenute al gennaio sarebbero diventate 110 solamente mentre poi ci sono dei giovani che sono stati mandati in Licei e l'anno passato e quest'anno. Lì di prima nomina con lire 1750.

(94) Nel corso dell'Esposizione di Teramo furono esposti nella Sala della Mostra ceramica due lavori di Felice Barnabei: “un tondino dipinto sullo stile di Abruzzo rappresentante Bacco ed Arianna copiato dall'antico; ed un piccolo mattone dipinto pure sullo stile di Abruzzo e rappresentante la Sacra Famiglia di Guido Reni”. I lavori furono giudicati da una speciale Commissione del Giurì per le Belle Arti che “ebbe l'incarico di preparare una collezione artistica numismatica archeologica sia a decorazione sia a far testimonianza dell'antica civiltà e potenza di questi luoghi”. Di tale commissione faceva parte lo stesso Barnabei che pose i suoi lavori fuori concorso. Tuttavia la commissione dispensando l'autore dal giudicarli riconobbe i lavori “come molto notevoli” facendosi ammirare “per la felice imitazione per la bontà del colore per l'armonia delle tinte” e volle che “la menzione dei pregi di quei dipinti restasse consacrata in uno speciale Rapporto” (Cfr. L'Esposizione Regionale Abruzzese tenuta in Teramo... citata pag. 72)