Alla fine, cognoscendo Ruggieri essere innocente, condannati i prestatori che imbolata avevan l'arca in diece onde, liberò Ruggieri; il che quanto a lui fosse caro, niun ne domandi, e alla sua donna fu carissimo oltre misura. La qual poi con lui insieme e colla cara fante, che dare gli aveva voluto delle coltella, più volte rise ed ebbe festa, il loro amore e il loro sollazzo sempre continuando di bene in meglio: il che vorrei che così a me avvenisse, ma non d'esser messo nell'arca.
Giornata quarta. Novella X
IL CASO DI RICIARDO MANARDI
Ricciardo Manardi è trovato da messer Lizio da Valbona con la figliuola, la quale egli sposa, e col padre di lei rimane in buona pace.
N
ON è adunque, valorose donne, gran tempo passato che in Romagna fu un cavaliere assai da bene e costumato, il qual fu chiamato messer Lizio da Valbona, a cui per ventura vicino alla sua vecchiezza una figliuola nacque d'una sua donna chiamata madonna Giacomina, la quale oltre ad ogn'altra della contrada, crescendo, divenne bella e piacevole; e per ciò che sola era al padre e alla madre rimasa, sommamente da loro era amata e avuta cara e con maravigliosa diligenza guardata, aspettando essi di far di lei alcun gran parentado. Ora usava molto nella casa di messer Lizio, e molto con lui si riteneva, un giovane bello e fresco della persona, il quale era de' Manardi da Brettinoro, chiamato Ricciardo, del quale niun'altra guardia messer Lizio o la sua donna prendevano, che fatto avrebbon d'un lor figliuolo; il quale, una volta e altra veggendo la giovane bellissima e leggiadra e di laudevoli maniere e già da marito, di lei fieramente s'innamorò, e con gran diligenza il suo amore teneva occulto. Del quale avvedutasi la giovane, senza schifar punto il colpo, lui similmente cominciò ad amare, di che Ricciardo fu forte contento.
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