Opere di letteratura italiana e straniera |
Udendo la donna queste cose, conobbe che egli erano dell'altre così savie come ella fosse, quantunque talvolta sciagura ne cogliesse ad alcuna, e volentieri avrebbe con parole la donna d'Ercolano difesa; ma, per ciò che col biasimare il fallo altrui le pareva dovere a' suoi far più libera via, cominciò a dire: - Eccolo belle cose! ecco buona e santa donna che costei dee essere! ecco fede d'onesta donna, ché mi sarei confessata da lei, sì spirital mi pareva! e peggio, che, essendo ella oggimai vecchia, dà molto buono essemplo alle giovani. Che maledetta sia l'ora che ella nel mondo venne, ed ella altressì che viver si lascia, perfidissima e rea femina che ella dee essere, universal vergogna e vitupero di tutte le donne di questa terra: la quale, gittata via la sua onestà e la fede promessa al suo marito e l'onor di questo mondo, lui, che è così fatto uomo e così onorevole cittadino e che così bene la trattava, per un altro uomo non s'è vergognata di vituperare, e se medesima insieme con lui. Se Dio mi salvi, di così fatte femine non si vorrebbe aver misericordia: elle si vorrebbero occidere, ebbe si vorrebbon vive vive mettere nel fuoco e farne cenere.
Poi, del suo amico ricordandosi, il quale ella sotto la cesta assai presso di quivi aveva, cominciò a confortare Pietro che s'andasse al letto, per ciò che tempo n'era. Pietro, che maggior voglia aveva di mangiare che di dormire, domandava pur se da cena cosa alcuna vi fosse, a cui la donna rispondeva: - Sì da cena ci ha! noi siamo molto usate di far da cena, quando tu non ci se'! sì, che io sono la moglie d'Ercolano! Deh che non vai? dormi per istasera: quanto farai meglio! |