NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Il quale come Cisti vide, disse: - Figliuolo, messer Geri non ti manda a me.
     Il che raffermando più volte il famigliare né potendo altra risposta avere, tornò a messer Geri e sì gliele disse; a cui messer Geri disse: - Tornavi e digli che sì fo; e se egli più così ti risponde, domandalo a cui io ti mando.
     Il famigliare tornato disse: - Cisti, per certo messer Geri mi manda pure a te.
     Al qual Cisti rispose: - Per certo, figliuol, non fa.
     - Adunque - disse il famigliare - a cui mi manda?
     Rispose Cisti: - Ad Arno.
     Il che rapportando il famigliare a messer Geri, subito gli occhi gli s'apersero dello intelletto e disse al famigliare: - Lasciami vedere che fiasco tu vi porti - ; e vedutol disse: - Cisti dice vero - ; e dettogli villania, gli fece torre un fiasco convenevole.

     Il qual Cisti vedendo disse: - Ora so io bene che egli ti manda a me - , e lietamente gliene empiè. E poi quel medesimo dì fatto il botticello riempire d'un simil vino, e fattolo soavemente portare a casa di messer Geri, andò appresso, e trovatolo gli disse: - Messere, io non vorrei che voi credeste che il gran fiasco stamane m'avesse spaventato; ma, parendomi che vi fosse uscito di mente ciò che io a questi dì co' miei piccoli orcioletti v'ho dimostrato, cioè che questo non sia vin da famiglia, vel volli stamane raccordare. Ora, per ciò che io non intendo d'esservene più guardiano, tutto ve l'ho fatto venire: fatene per innanzi come vi piace.
     Messer Geri ebbe il don di Cisti carissimo, e quelle grazie gli rendé che a ciò credette si convenissero, e sempre poi per da molto l'ebbe e per amico.


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