Opere di letteratura italiana e straniera |
Nella fine, consumate le vivande, Ferrantino se n'uscio per un uscio di drieto; ché per quello dinanzi per le molte masserizie gittate dentro non potéo; ed andossene alla casa sua povera e mal fornita, là dove il paggio e due sua cavalli aveano assai mal mangiato, ed ivi fece penitenza; e messer Francesco tornò a casa sua per l'uscio di drieto, ed ebbe a trassinare e racconciare di molte masserizie in iscambio della cena. E la Caterina li diede ad intendere, che ella avea sempre conteso, e difesosi da lui, e come di lei alcuna cosa non avea avuto a fare. Poi il cardinale, per lo richiamo del calonico, mandò e per l'uno e per l'altro, dicendo a Ferrantino che si scusasse d'uno processo che gli avea formato addosso. Ferrantino scusandosi dicea: - Messer lo cardinale, voi non ci predicate altro, se non che noi abbiamo carità verso il prossimo: essendo io tornato dell'oste tutto bagnato, in forma che io era più morto che vivo, in casa mia non trovando né fuoco né altro bene, morire non volea. Abbatte'mi, come volle Iddio, in casa di questo valente religioso, il quale è qui, trovandovi uno gran fuoco con pentole e con arrosti intorno; mi puosi a rasciugare a quello, sanza fare o molestia o rincrescimento a persona. Costui giunse là, e cominciommi a dire villania, e che io gli uscisse di casa. Io continuo con buone parole, pregandolo mi lasciasse asciugare: non mi valse alcuna cosa, ma con una spada in mano mi corse addosso per uccidermi. Io, per non esser morto, misi mano alla mia per difendermi da lui infino alla porta da via, là dove uscendo elli fuori, per poter menarla alla larga ed uccidermi com'io uscisse dell'uscio, io mi serrai dentro e lui di fuori, solo per paura della morte; e là sono stato per questa paura, sa Dio come infino ad oggi. Se mi vuoi far condennare, egli ha il torto; io non ci ho che perdere alcuna cosa, e posso andare a stare a casa mia: io non ci uscirò che io non sappia perché; ché quanto io, mi tengo offeso da lui.
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