Opere di letteratura italiana e straniera |
Avvenne per caso che costui, essendo per lo comune di Firenze mandato ad eleggere uno Podestà ed essendo di quaresima, uscio di Firenze, e tenne verso Bologna e poi a Ferrara, e passando più oltre, pervenne una sera al tardi in un luogo assai ostico e pantanoso che si chiama la Ca Salvàdega. E disceso all'albergo, trovato modo d'acconciare i cavalli e male (perocché vi erano ungheri e romei assai, che erano già andati a letto), e trovato modo di cenare, cenato che ebbe, disse all'oste dove dovea dormire. Rispose l'oste: - Tu starai come tu potrai; entra qui che ci sono quelle letta che io ho, ed hacci molti romei; guarda se c'è qualche proda; fa' ed acconciati il meglio che puoi, ché altre letta o altra camera non ho.
L'amico stava cheto e fermo, ché era nell'altro mondo. Stando un poco, e Lapaccio il tocca, e dice: - Oh! tu dormi fiso: fammi un poco di luogo, te ne priego. |