Opere di letteratura italiana e straniera |
Disse Lapaccio: - Fratel mio, acconciami come ti piace e cavami di qui. Io ho a Firenze tanto di valuta, io te ne fo carta.
L'abbergatore, che avea chiesto premio se lo campasse, udendo le parole di Lapaccio ebbe paura di non averlo a fare a lui; e con le migliori parole che potèo, si riconciliò insieme col detto Lapaccio. E 'l detto Lapaccio si partì, andando tosto quanto potea, guardandosi spesso in drieto per paura che la Ca Salvàdega nol seguisse, portandone uno viso assai più spunto che l'unghero morto, il quale gittò a terra del letto; ed andonne con questa pena nell'animo che non gli fu piccola, per un messer Andreasgio Rosso da Parma che aveva meno un occhio, il quale venne Podestà di Firenze; e Lapaccio si tornò, rapportando aver fatta elezione al detto Podestà ed esso l'avea accettata. Tornato che fu il detto Lapaccio a Firenze, ebbe una malattia che ne venne presso a morte. |