Disse quello: - Tu mi di' villania, e m'hai guasto un palvese.
E partesi, e vassene alla grascia e fa richieder Giotto.
Giotto comparì, e fa richieder lui, addomandando fiorini dua della dipintura: e quello domandava a lui. Udite le ragioni gli oficiali, che molta meglio le dicea Giotto, giudicarono che colui si togliesse il palvese sua così dipinto e desse lire sei a Giotto, perocch'egli avea ragione: onde convenne togliesse il palvese e pagasse, e fu prosciolto. Così costui, non misurandosi, fu misurato ché ogni tristo vuol fare arma e far casati, e chi tali, che li loro padri seranno stati trovati agli ospedali.
(Novella LXIII)
DELL' UCCIDER PORCI IN ECONOMIA
Torello di maestro Dino con un suo figliuolo si mettono a uccidere dua porci venuti da' suoi poderi, ed in fine, volendoli fedire, li porci si fuggono, e vanno in un pozzo.
N
ELLA nostra città fu uno pratico ed avvisato uomo chiamato Torello del maestro Dino, al quale essendo venuto per le feste di pasqua due porci da' suo' luoghi da Volognano, che pareano due asini di grandezza; e convenendo che cercasse chi gli uccidesse, acconciasse ed insalasse, pensò che ciò non si potea fare senza buon costo; e pertanto disse al figliuolo: - Ché non uccidiam noi questi porci noi, e concianli? Noi abbiamo il fante, e risparmierenci i danari che vorrebbe chi gli acconciasse; e credo che noi farem bene come loro.
E dice al figliuolo: - Che di'?
E que' risponde: - Dico che noi il facciamo.
- Or bene, troviamo due invoglie ed uno coltellino bene appuntato, e metteremo l'uno in terra; ed io - disse Torello - l'ucciderà, e voi lo terrete che non fugga.
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