NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     E così fece, e con tutto che lo esecutore udisse quello per che Ugolotto era uscito di casa con la spada, non c'era modo (perocch'egli era de' grandi, e detto esecutore è sopra loro con gli Ordini della justizia), che non lo volesse condennare per turbare il pacifico stato. Alla per fine con molte preghiere se ne levò, e fece pagare al detto Ugolotto per la spada lire cinquantadue e mezza, e tornassi a casa, rammaricandosi, quando in latino e quando in tedesco, di questa noia a lui fatta e della sventura che gli era occorsa. Ma egli stette poco, che gl'intervenne peggio che peggio.
     L'altra mattina seguente fu andato alla campana di casa Tornaquinci, dove sempre stanno beccamorti alla bottega d'uno speziale, ed appena che si vedesse lume, fu bussato e detto che mandassino a casa gli Agli, che era morto Ugolotto. Quanto io, credo che costui fusse anco Ballerino di Ghianda, o Pero del Migliore, che con lui usava. Come i beccamorti sentirono questo, subito furono presti, e mandarono a spazzare a casa gli Agli e porre le panche.

     Ugolotto, levandosi per tempo, perocchè non potea dormire per la malenconia delle lire cinquantadue e mezzo che avea pagate, giugne all'uscio per uscir fuori, e veggendo queste panche poste, dice a quelli che le poneano: - O chi è morto?
     E que' rispondono: - É morto Ugolotto degli Agli.
     E Ugolotto dice: - Come diavol, morto Ugolotto degli Agli? ècci più Ugolotto di me?
     - Noi non ne sappiamo nulla - rispondono coloro - né conosciamo Ugolotto; noi facciamo quello che c'è detto.


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