NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Perché questo Ugolotto era ubbioso di temer la morte, però trasseno nuovi uccelli aver diletto di lui. E veramente ella fu casa da un suo pari, da darsene e pena e fatica; e a quelli che 'l feciono, fu il contrario ché se fusse stata un uomo paziente, dovea lasciare andare e ridersene, ed al pagare de' beccamorti se n'avrebbe riso anch'elli.
     (Novella LXXVIII)



     L'AMANTE IN CROCE
     Un dipintore sanese, sentendo che la moglie ha messo in casa un suo amante, entra in casa e cerca dell'amico, li quale trovando in forma di crocifisso, volendo con un'ascia tagliarli quel lavorio, il detto si fugge, dicendo: "Non scherzare con l'ascia".

     F
     U già in Siena uno dipintore, che avea nome Mino, il quale avea una sua donna assai vana, ed era assai bella, la quale un sanese buon pezzo aveva vegheggiata, ed anco avea avuto a far con lei, e alcuno suo parente più volte gliel'avea detto, e quel nol credea.

     Avvenne un giorno che, essendo Mino uscito di casa, ed essendo per alcun caso andato di fuori per vedere certo lavorio, saprastette la notte di fuori. L'amico della donna, di ciò avvisato, la sera andò a stare con la moglie del detto dipintore a suo piacere. Come il parente sentì questo, che avea messo le spie per farnelo una volta certo, subito andò di fuori dove Mino era e tanto fece, che, dicendo per certa cagione dovere andare e tornare dentro, fu mandato uno con le chiavi dello sportello: e questo parente, uscendo fuori, lasciò quello delle chiavi dello sportello che l'aspettasse, e andò a Mino, il quale era a una chiesa presso a Siena; e giunto là disse: - Mino, io t'ho detta più volte della vergogna che mògliata fa a te e a noi, e tu non l'hai mai voluto credere; e però, se tu ne vuogli esser certo, vienne testeso e troveràlloti in casa.


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