NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Costui subito fu mosso e intrò in Siena per isportello; e 'l parente disse: - Vattene a casa, e cerca molto bene, perocché, come ti sentirà, l'amico si nisconderà, come tu dèi credere.
     Mino così fece, e disse al parente: - Deh, vienne meco; e se non vuogli entrare dentro, statti di fuori; - e quel così fece.
     Era questo Mino dipintore di crocifissi più che d'altro, e spezialmente di quelli che erano intagliati con rilevamento; ed aveane sempre in casa, tra compiuti e tra mani, quando quattro e quando sei; e teneagli, com'è d'usanza de' dipintori, in su una tavola o desco lunghissimo, in una sua bottega, appoggiati ai muro l'una allato all'altro, coperti ciascuno con uno sciugatoio grande, o con altro panno; e al presente n'avea sei: li quattro intagliati e scolpiti, e li due erano piani dipinti, e tutti erano in su una desco alto due braccia, appoggiati l'uno allato all'altra al muro, e ciascuno era coperto con gran sciugatoii, o con altro panno lino. Giugne Mino all'uscio della sua casa, e picchia. La donna e 'l giovane, che non dormiano, udendo bussare l'uscio, subito sospettano che non fosse quello che era; e la donna, senza aprire finestra o rispondere, cheta cheta va a uno piccolo finestrino o buco, che non si serrava, per vedere chi fosse; e scorto che ebbe essere il marito, torna allo amante, e dice: - Io son morta: come faremo? il meglio ci fa, è che tu ti nasconda.

     E non veggendo ben dove, ed essendo costui in camicia, capitarono nella bottega dov'erano li detti crocifissi.


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