NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Aveano queste un lettuccio solo, e dicono: - Noi ci getteremo su queste casse, e tu ne va nel letto.
     Brevemente, non volle; ma disse: - Andatevi al letto, ed io mi dormirò in qualche modo.
     Costoro se n'andarono in questo letticciuolo; la bella si colicò da capo, e un'altra allàtoli dalla proda lungo il muro, e da piede lungo il muro si coricò la terza. E stando un poco, dice una romita: - Giovanni, e' ci incresce di te, considerando il freddo che è.
     Dice Giovanni: - Io il sento bene, e ho ben paura che non mi dia qualche beccata, ché io triemo tutto; - e piglia una lucerna che v'era accesa, e dice: - Io voglio andar qui in cucina, e accenderò un poco di fuoco; - e ito là, sul focolare non era fuoco.
     Come ciò vide, s'immaginò: "S'io spengo la lucerna, fuoco non c'è più, io verrò meglio ad effetto de' fatti miei"; e spenta la lucerna, dice: - Oimè, io volea accendere un poco di fuoco, ed egli è spento la lucerna.

     - Come ci farai? - disse la più bella romita.
     Dice Giovanni: - Poiché qui sono (ed accostasi alla lettiera) io entrerò in questa proda qui da' tuoi piedi; e tastando con le mani, s'abbatte a toccare il viso alla romita; e andando in giù, entrò in quella proda, e dice: - Perdonatemi, ché meglio è fare così che morire.
     Le romite stavano chete più per vergogna che per altro, e forse alcuna dormia. Come Giovanni è nel letto, egli era piccolo, non potea fare, non toccasse della bella romita, e prima i piedi, i quali erano morbidissimi. Dicea Giovanni: - Benedetto sia Jesu Cristo, che sì belli piedi fece.


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