Antonio, che già avea studiato e letto l'abicì in su 'l mellone, si venne pur ripensando aver fatto gran tristezza di sé, e che la donna dicea molto bene il vero; e pregò umilmente la donna, di questo fatto si desse Pace, e ancora, s'elli avesse fallato, ella stessa sopra lui pigliasse la vendetta. La donna un poco si cominciò a rattemperare, e disse: - Va' pur con tuo senno a mercato, che io me ne camperò il meglio ch'io potrò; - e così rimasono.
Direm noi che le donne non siano spesse volte in molte virtù avvedute più che gli uomeni? Questa valente donna in quante maniere ritrovò il marito! Ella era così d'assai tra le donne, come elli dappoco tra gli uomeni. Le novelle vennono pur al fine meno; ma non per Firenze, dove di questo sempre si disse con diletto d'altrui, e con vituperio del bell'amico. Il quale, cavatesi le brache, perché la fante non se ne accorgesse, disse che la mattina scaldasse un orciuolo di ranno, e déssignelo nel bacino a buon'ora, e la sera se ne fece dare un altro con che si lavò il culo, ma non sì che non ingiallasse le lenzuole, prima che avesse parecchie rannate; le quali li furono di necessità, tanto erano le torla, con gli albumi e con gli gusci, incrosticate e appiccate nel sedere. Or così guadagnò questo tapino la gabella di trent'uova, che elli ne fu si vituperato, che sempre di questo se ne disse, e ancora oggi se ne dice più che mai.
(Novella CXLVII)
IL CAVALLO FURIOSO AL MERCATO DI FIRENZE
Uno cavallaccio di Rinuccio di Nello, sciogliendosi. per correre drieto a una cavalla in Firenze, e 'l detto Rinuccio seguendolo, con nuovi casi fece quasi correre a seguirlo la maggior parte de' fiorentini.
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