NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Era il frate gagliardo e di buon nerbo e giunto al luogo che tanto desiderato aveva, il perché si deve credere che facesse opera di valente e prode de la persona cavaliero, Ed a ciò che la donna non lo mettesse in ragionamenti ed egli parlando fosse cagione di scoprir l'inganno, com'ella voleva entrar in proposto alcuno, così egli, mostrandosi svogliato di cicalare ma ben ebro del suo amore la basciava, le chiudeva la bocca con le mani, la stropicciava e facevale mill'altri vezzi, giocando e scherzando a la mutola, di modo che mai non permesse che potesse troppo ragionare. Ora avendo corso qualche posta e rimesso il diavolo più volte ne l'inferno, ancor che estremamente gli dolesse il dipartirsi, pure pensando a' casi fortunevoli che potevano occorrere, e per il piacer amoroso da la donna preso essendosi in parte pasciuto il concupiscibil appetito, sazio non già ma basso e stracco, si levò con infinito dispiacere da canto de la donna e ritornò a la sua camera, ove entrato e da varii pensieri assalito e dubitando di ciò che avvenne, deliberò in quell'ora partirsi. E così non dando indugio a la deliberazione, andò e fecesi aprir dal castellano la porta del castello, fingendo che il signore lo mandava in affari di grandissima importanza, con commessione che non voleva che uomo sapesse la sua partita. Come messer lo frate fu fuora del castello, non tenne mai né via né sentiero, ma postosi, come si suol dire, le gambe in spalle, andò tutto il resto de la notte per traversi ove non era strada né orma d'alcun passo umano e meno di cavalli. E questo faceva ché teneva per fermo d'esser seguitato come la cosa in castello fosse scoperta, ché ben pensava, quando il marito andasse a trovar la moglie, che si verria in cognizione de l'inganno. Venuta poi la mezza notte, non stette guari il barone che andò a la camera de la moglie, e trovata la porta chiusa, che dopo il partir del frate la donna aveva fatta col chiavistello fermare, egli a quella picchiò. La cameriera, che era stata buona pezza vigilante, s'era già corcata senza pensiero alcuno, altro non attendendo, e di modo riposava sepolta nel sonno che ancora che monsignore picchiasse e la donna la garrisse appellandola, ella non si destava. A la fine pure destata, andò a l'uscio mezzo sonnacchiosa e disse: - Chi è là? chi picchia? - Rispose il barone: - Chi picchia, eh? apri, apri, sciocca! non mi conosci? - Conobbe ella a la voce il padrone e disse a la madonna: - Madonna, e' mi par monsignore che picchi. Volete ch'io gli apri? - Apri, - rispose la donna. - Domine aiutaci, che sarà questo? - Aperse la giovine ed il marito, entrato, disse: - Io so che dormivate e che m'avete fatto bussare; e perché non avete lasciata la porta aperta? - E con questo se n'andò a letto. É comune sentenza di molti che le donne sogliono dar più sagge risposte a l'improvviso che a pensarvi suso. Io non ardirei farmi in ciò giudice, perciò che non vorrei dir cosa che a persona recasse noia, ma crederei bene che tutte le cose fatte pensatamente e maturamente, o siano da uomini o da femine dette o vero messe in opera, che sempre riusciranno meglio che le fatte o dette senza considerazione alcuna; come da questa donna si potrà far giudicio, la quale, colta a la sprovvista, diede occasione a la sua ed altrui morte.


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