NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Avenne che nel tempo che la reina parturì, nacquero in corte ancora tre cani botoli, duo maschi ed una femina: i quali erano stellati in fronte ed uno signaluzzo di gorgiera intorno al collo tenevano. Mosse le due invidiose sorelle da diabolico spirito, presero i tre cani botoli che la madre poppavano, e portorongli all'empia suocera; e fatta la debita riverenza, le dissero: - Noi sappiamo, madama, che la Vostra Altezza poco ama ed ha cara la sorella nostra, e meritamente; perciò che ella è di bassa condizione, e non conviene al vostro figliuolo e nostro re una donna di sì vilissimo sangue, come ella è. E però, sapendo noi il voler vostro, siamo qui venute, e vi abbiamo recati tre cani botoli che nacquero con la stella in fronte, acciò che abbiamo il parer vostro. - Questo molto piacque alla suocera, e s'imaginò d'appresentargli alla nuora, che ancora non sapeva quello aveva parturito, e dirle come quelli erano i bambini di lei nasciuti. Ed acciò che tal cosa non si scoprisse, la mala vecchia ordinò alla comane che alla reina dir dovesse, i fanciulli che parturiti avea, esser stati tre cani botoli,. La suocera adunque parimenti e le sorelle della reina e la comare se n'andarono a lei, e dissero: - Vedi, o reina, l'opera del tuo bel parto; riserbalo, acciò che, quando il re verrà, possa il bel frutto vedere. - E dette queste parole, la comane le porse i cagnolini al lato, confortandola tuttavia che non si disperasse, perché alle volte queste cose tra persone d'alto affare suoleno avenire.


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