Opere di letteratura italiana e straniera |
E partitasi, la comare subito se n'andò alla casa di Acquirino, Fluvio e Serena; e trovata Serena sola, la salutò, e fece seco molti ragionamenti; e dopo che ebbe lungamente ragionato con esso lei, disse:- Avresti per aventura, figliuola mia, dell'acqua che balla? - A cui rispose Serena, che no. - Beh! figliuola mia, - disse la comare, - quante belle cose vedresti, se tu ne avesti; perciò che, bagnandoti il viso, diventeresti assai più bella di ciò che sei. - Disse la fanciulla: - E come potrei io fare per averne? - Rispose la comare: - Manda i tuoi fratelli a ricercarla, ché la ritroveranno, perciò che dalle parti nostre non è molto lontana. - E detto questo, si partì. Ritornati Acquirino e Fluvio a casa, Serena, fattasi all'incontro, li pregò che per amor suo dovessino con ogni sollecitudine cercare che la avesse di questa preciosa acqua che balla. Fluvio ed Acquirino, facendosene beffe, ricusavano di andare, perciò che non sapevano dove che tal cosa si trovasse. Ma pur, astretti dalle umili preghiere della diletta sorella, presero un'ampolla ed insieme si partirono.
Avevano i duo fratelli più miglia cavalcato, quando giunsero ad uno chiaro e vivo fonte, dove una candida colomba si rinfrescava. La quale, messo giù ogni spavento, disse: - O giovanetti, che andate voi cercando? - A cui Fluvio rispose: - Noi cerchiamo quella preciosa acqua, la quale, come si dice, balla. - Oh miserelli! - disse la colomba, - e chi vi manda a tòrre tal acqua? - A cui rispose Fluvio: - Una nostra sorella. - Disse allora la colomba. - Certo voi ve n'andate alla morte; perciò che vi si trovano molti velenosi animali che, vedendovi, subito vi divoreranno. Ma lasciate questo carico a me, ché io sicuramente ve ne porterò. - E presa l'ampolla che i giovanetti avevano, ed annodatala sotto l'ala destra, si alzò a volo; ed andatasene là dove era la delicata acqua, ed empiuta l'ampolla, ritornò alli giovani che con sommo desiderio l'aspettavano. |