NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Ricevuta l'acqua, e rese le debite grazie alla colomba, i giovani ritornarono a casa, ed a Serena sua sorella l'acqua appresentorono, imponendole espressamente che più non gli comandasse cotal servigi, perciò che erano stati in pericolo di morte. Ma non passano molti dì, che 'l re da capo vide i giovanetti; a' quai disse: - E perché, avendo voi accettato lo invito, non veneste ne' passati giorni a desinare con esso noi? - A cui riverentemente risposero: - Gli urgentissimi negozi, sacra Corona, ne sono stati primiera cagione. - Allora disse il re: - Vi aspettiamo dimattina senza fallo al prandio con noi. - I giovani si escusorono. Ritornato il re al palazzo, disse alla madre che aveva ancora veduti i giovanetti stellati in fronte, il che udendo, la madre tra sé stessa molto si turbò; e da capo fece chiamare la comare, e secretamente il tutto le raccontò pregandola che dovesse provedere al soprastante pericolo. La comare la confortò, e dissele che non dovesse temere; perciò che la farebbe sì che in maniera alcuna non saranno più veduti. E partitasi dal palazzo, alla casa della fanciulla se ne gì; e trovatala sola, l'addimandò se quell'acqua che balla, ancora avuta aveva. A cui la fanciulla rispose, che sì: ma non senza grandissimo pericolo della vita delli fratelli suoi. - Ma ben io vorrei - disse la comare, - che tu, figliuola mia, avesti il pomo che canta; perciò che tu non vedesti mai il più bello, né gustasti il più soave e dolce canto. - Disse la fanciulla: - Io non so come poterlo avere; perciò che i fratelli non vorranno andare a trovarlo, perché sono stati più in pericolo di morte che in speranza di vita. - I ti hanno pur recata l'acqua che balla, - disse la vecchia; - non però sono morti. Sì come adunque ti hanno portata l'acqua, così parimenti ti porteranno il pomo. - E tolta licenza, si partì. Non era appena partita la comare, che Acquirino e Fluvio aggiunsero a casa; e Serena li disse: - Io, fratelli miei, vorrei volentieri vedere e gustare quel pomo che sì dolcemente canta. E se non fate sì che io l'abbia, pensate in breve di vedermi di vita priva. - Il che intendendo, Fluvio ed Acquirino molto la ripresero, affermandole che per lei non volevano andare in pericolo di morte, sì come per lo adietro fatto avevano. Ma pur tanti furono i dolci prieghi di Serena, congiunti con quelle calde lagrime che dal cuore venivano, che Acquirino e Fluvio si disposero al tutto di contentanla, che che avenire ne dovesse.


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