Pagine scelte: 1900
[ Sulla fine del Secolo ] - Nelle prime settimane del nuovo secolo compaiono sul Corriere Abruzzese alcuni articoli che riguardano una curiosa disputa, peraltro di moda in quello scorcio di primo Novecento, sul quando si dovesse ritenere iniziato il 1900. A lanciare la disputa è l'ingegnere Nicola Palombieri, il quale snocciola una serie di ragionamenti matematici, conditi da alcune "spiritosità". L'ingegnere lancia pure una sfida, scommettendo un pranzo al Pellegrino, dove si propone di fare una rappresentazione pratica delle sue teorie, a base di fagioli! La disputa, a suon di ragionamenti contrapposti, viene rilanciata in una serie di articoli successivi, dall'ingegnere Ernesto Narcisi e dal prof. Bonmassari.
[ L'inaugurazione della nuova chiesa della Madonna delle Grazie ] - Nella storia meno recente della "Teramo perduta" va ricordata la demolizione dell'antichissma chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al XII secolo. A partire dal 1892 infatti questa fu interamente ricostruita, essendosi ritenuto che oramai rimaneva ben poco del tempio originario, che nel corso dei secoli subì numerose trasformazioni. Il rinnovamento della chiesa prese impulso in seguito ad un lascito ereditario del medico teramano Berardo Santori, che morì nel 1859, donando i suoi averi a Domenico Savini, con l'impegno di impiegare le somme ricevute per "lo immegliamento della chiesa".
A causa di una lunga questione con gli eredi Santori fu il figlio del Savini, Francesco, che assunse l'amministrazione di questa eredità nel 1892, eredità che venne infine liquidata solo nel 1897. Nel momento di intervenire per il recupero del tempio fu infine deciso dal Comune di Teramo di operare una ricostruzione quasi totale, essendosi ritenuto che la chiesa "fatiscente e deturpata da raffazzonamenti, non presentava più un aspetto degno della sua importanza storica e religiosa". Il progetto architettonico fu affidato all'ing. Nicola Palombieri, mentre i lavori artistici furono opera dell'artista romano di chiarissima fama Cesare Mariani, che in quei tempi si trovava ad Ascoli Piceno, dove aveva eseguito la decorazione del duomo di quella città.
Dopo le solenni celebrazioni svoltesi negli ultimi giorni di settembre del 1900 che culminarono con la consacrazione del nuovo tempio, spentosi il "clamore festaiolo", si registrò un'accesa polemica, che si aprì in seguito ad una intervista a Gennaro Della Monica pubblicata sul Corriere il 10 ottobre. Questi, che a suo tempo fu contattato per essere incaricato dei lavori che avrebbero interessato il tempio, ritenne tuttavia che questo andasse conservato così come era. Della Monica ritenne il nuovo tempio, dal punto di vista architettonico, come di "nessuna importanza" e bollò l'intervento di recupero come "opera vandalica ed irrimediabile". L'opinione dell'artista teramano fu avallata dall'ingegnere comunale Ernesto Narcisi che aveva anch'egli avversato la ricostruzione del tempio, addebitando la responsabilità al sindaco Berardo Costantini, a causa di una "megalomania male intesa e campata in aria". Nella polemica venne tirato dentro anche Francesco Savini, che documentò con precisione l'iter che che condusse alla ricostruzione della chiesa teramana. Una questione tutta teramana...
[ Persone ] - Gabriele D'Annunzio giudicato in Inghilterra - Onore al merito - Profili di sanitari abruzzesi: Odoardo Manara ed Antonio Parrozzani - Uno schizzo del Giorno su Felice Barnabei) - Onori ad un magistrato (Vincenzo Cipollone)
[ I complici di Acciarito ] - Nei mesi di marzo ed aprile il Tribunale di Teramo vede celebrarsi un importante processo contro i 4 presunti complici (un quinto era contumace) di Pietro Acciarito, colui che il 22 aprile 1897 attentò contro la vita del Re. Il processo, già iniziatosi a Roma, venne rinviato per "legittima suspicione" a Teramo, catturando l'attenzione della città. Le udienze infatti fanno registrare nelle aule di tribunale una forte affluenza di pubblico, soprattutto in occasione dell'interrogatorio del regicida, il clou del processo, quando "non si è parlato di altro in città".
[ Cronaca Nera ] - La disgrazia di Venaccorvo - Belve umane!
[ L'Orfanotrofio di Atri ] - Sulla scorta di una polemica dell'avvocato G. Quintilii il quale denuncia che l'istituto "è stato in questi ultimi anni falsato e snaturato" sia per la struttura e gli scopi che riveste, in quanto "aristocratizzato", sia per i rapporti con la Scuola d'Arti e Mestieri ad esso annessa, viene ripercorsa la storia dell'Orfanotrofio di Atri.
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