NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     (Novella XXXV)



     NARCISO E L'OMBRA
     Qui conta come Narcis si innamorò dell'ombra sua.

     N
     ARCIS fu molto buono e bellissimo Cavaliere. Un giorno avvenne ch'elli si riposava sopra una bellissima fontana; e dentro l'acqua vide l'ombra sua molto bellissima, e cominciò a riguardarla e rallegravasi sopra alla fonte. E così credeva che quella ombra avesse vita, che stesse nell'acqua, e non si accorgeva che fosse l'ombra sua. Cominciò ad amare e innamorare sì forte che la volle pigliare. E l'acqua si turò, e l'ombra spario, ond'elli incominciò a piangere. E l'acqua schiarando, vide l'ombra che piangea. Allora elli si lasciò cadere nella fontana, sì che annegò. Il tempo era di primavera; donne si veniano a diportare alla fontana. Videro il bello Narcis affogato: con grandissimo pianto lo trassero dalla fonte, e così ritto l'appoggiaro alle sponde. Onde dinanzi allo Dio d'Amore andò la novella. Onde lo Dio d'Amore ne fece nobilissimo mandorlo molto verde e molto bene stante, e fu et è il primo albero che prima fa frutto e rinnovella Amore.

     (Novella XLVI)



     UN FIGLIO IN DUE MESI
     Qui conta d'uno medico di Tolosa, come tolse per moglie una nepote dell'Arcivescovo di Tolosa.

     U
     N medico di Tolosa tolse per moglie una gentile donna di Tolosa nepote dell'Arcivescovo. Menolla. In due mesi fece una fanciulla. Il medico non mostrò nullo cruccio. Anzi consolava la donna, e mostravale ragioni, secondo Fisica, che ben poteva essere sua di ragione. E con quelle parole e con belli sembianti fece sì che la donna nollo puoté traviare. Molto onoròe la donna nel parto. Dopo il parto si le disse: Madonna, io v'ho onorata quant'io ho potuto; priegovi, per amore di me, che voi ritorniate ormai a casa di vostro padre. E la vostra figliuola io terrò a grande onore. Tanto andaro le cose innanzi, che l'Arcivescovo sentì che 'l medico avea dato commiato alla nepote. Mandò per lui, e a ciò che era grande uomo, parlò sopra lui molto grandi parole mischiate con superbia e con minaccie. E quando ebbe assai parlato, il medico rispose e disse così: Messer, io tolsi vostra nepote per moglie, credendomi della mia ricchezza poter fornire e pascere la mia fameglia; e fu mia intenzione d'avere un'figliuolo l'anno, e non più. Onde la donna ha cominciato a fare figliuoli in due mesi. Per la qual cosa io non sono sì agiato, se 'l fatto dee così andare, che li potessi nutricare; e a voi non sarebbe onore che vostro legnaggio andasse a povertade. Perch'io vi cheggio mercede che voi la diate a uno più ricco uomo ch'io non sono, sì che a voi non sia disinore.


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