NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     (Novella LXV)



     LA GIUSTIZIA DI TRAJANO
     Qui conta della gran giustizia di Traiano imperadore.

     L
     O 'mperadore Trajano fue molto giustissimo Signore. Andando un giorno con la sua grande cavalleria contra suoi nemici, una femina vedova li si fece dinanzi, e preselo per la staffa e disse: Messer, fammi diritto di quelli ch'a torto m'hanno morto lo mio figliuolo. E lo 'mperadore disse: io ti soddisfarò, quand'io tornarò. Et ella disse: se tu non torni? Et elli rispose: sodisfaratti lo mio successore. Et ella disse: e se lo tuo successore mi vien meno, tu men se' debitore. E pogniamo che pure mi soddisfacesse; l'altrui giustizia non liberrà la tua colpa. Bene avverràe al tuo successore s'elli liberràe se medesimo. Allora lo 'mperadore smontò da cavallo e fece giustizia di coloro ch'aveano morto il figliuolo di colei. E poi cavalcò, e sconfisse i suoi nemici. E dopo non molto tempo dopo la sua morte, venne il Beato San Grigoro papa. E, trovando la sua giustizia, andò alla statua sua e con lagrime l'onorò di gran lode, e fecelo disseppellire. Trovaro che tutto era tornato alla terra, salvo che l'ossa e la lingua. E ciò dimostrava come era suto giustissimo uomo e giustamente avea parlato. E santo Grigoro orò per lui a Dio. E dicesi per evidente miracolo che, per li preghi di questo Santo Papa, l'anima di questo Imperadore fu liberata dalle pene dell'inferno, e andonne in vita eterna; et era stato pagano.

     (Novella LXIX)



     MORTA PER AMORE
     Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancialotto de Lac.


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