NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     FIORETTI DI SAN FRANCESCO

     LUCE D'INCENDIO A SANTA MARIA DEGLI ANGELI
     Come santa Chiara mangiò con santo Francesco e co' suoi compagni frati, in Santa Maria degli Angioli.

     S
     ANTO Francesco, quando stava ad Ascesi, ispesse volte visitava santa Chiara dandole santi ammaestramenti. Ed avendo ella grandissimo desiderio di mangiare una volta con lui, e di ciò pregandolo molte volte, egli non le volea mai fare quella consolazione. Onde vedendo i suoi compagni il desiderio di santa Chiara, dissono a santo Francesco: Padre, a noi pare che questa rigidità non sia secondo la carità divina; che suora Chiara, vergine così santa, a Dio diletta, tu non esaudisca in così piccola cosa come è mangiar teco; e spezialmente considerando ch'ella per la tua predicazione abbandonò le ricchezze e le pompe del mondo. E di vero, se ella t'adomandasse maggiore grazia che questa non è, si la dovresti fare alla tua pianta spirituale. Allora santo Francesco rispuose: - Pare a voi che io la debbia esaudire? Ed i compagni: - Padre, s': degna cosa è che tu le facci questa consolazione. Disse allora santo Francesco: - Da poi che pare a voi, pare anche a me. Ma acciocch'ella sia più consolata, io voglio che questo mangiare si faccia a santa Maria degli Angeli; perocch'ella è stata lungo tempo rinchiusa in santo Damiano: sicché le gioverà di vedere il luogo di santa Maria, dov'ella fu tonduta e fatta isposa di Gesù Cristo; ed ivi mangeremo insieme al nome di Dio. Vegnendo adunque il dì ordinato a ciò, santa Chiara esce del monistero con una compagna, e accompagnata da' compagni di santo Francesco, viene a santa Maria degli Angeli e, salutata divotamente la vergine Maria dinanzi al suo altare, dov'ella era stata tonduta e velata; sì la menarono vedendo il luogo infino a tanto ch'e' fu ora di desinare. E in questo mezzo santo Francesco fece apparecchiare la mensa in sulla piana terra, siccome era usato di fare. E fatta l'ora di desinare, si pongono a sedere insieme santo Francesco e santa Chiara, e uno delli compagni di santo Francesco colla compagna di santa Chiara, e poi tutti gli altri compagni s'acconciarono alla mensa umilmente. E per la prima vivanda santo Francesco cominciò a parlare di Dio sì soavemente, sì altamente e sì maravigliosamente, che, discendendo sopra di loro l'abbondanza della divina grazia, tutti furono in Dio ratti. E stando così ratti, con gli occhi e colle mani levati in cielo, gli uomini d'Ascesi e di Bettona e que' della contrada d'intorno, vedeano che santa Maria degli Angeli, e tutto il luogo e la selva ch'era allora allato al luogo, ardevano fortemente; e parea che fosse un fuoco grande che occupava la chiesa e 'l luogo e la selva insieme. Per la qual cosa gli Ascesani con grande fretta corsono laggiù per ispegnere il fuoco, credendo fermamente ch'ogni cosa ardesse. Ma giugnendo al luogo e non trovando ardere nulla, entrarono dentro e trovarono santo Francesco con santa Chiara e con tutta la loro compagnia ratti in Dio per contemplazione, e sedere intorno a quella mensa umile. Di che essi certamente compresono che quello era stato fuoco divino e non materiale, il quale Iddio aveva fatto apparire miracolosamente a dimostrare e significare il fuoco del divino amore, del quale ardeano le anime di quelli santi frati e sante monache: onde essi tornarono con grande consolazione ne' cuori loro e con santa edificazione. Poi, dopo grande spazio, ritornando in sé santo Francesco e santa Chiara insieme con gli altri, e sentendosi bene confortati del cibo spirituale, poco si curarono del cibo corporale. E così, compiuto quel benedetto desinare, santa Chiara bene accompagnata si ritornò a S. Damiano. Di che le suore veggendola ebbono grande allegrezza; perocch'ella temeano che santo Francesco non l'avesse mandata a reggere qualche altro monistero, siccome egli avea già mandata suora Agnesa, santa sua sirocchia, per badessa a reggere il monistero di Monticelli da Firenze: e santo Francesco alcuna volta avea detto a santa Chiara: Apparecchiati, se bisognasse ch'io ti mandassi in alcuno luogo; ed ella, come figliuola della santa obbedienza, avea risposto: Padre, io sono sempre apparecchiata a andare dovunque voi mi manderete. E però le suore si rallegrarono molto, quando la riebbono; e santa Chiara rimase d'allora innanzi molto consolata. A laude di Cristo. Amen.


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