(Da I Fioretti di San Francesco, Cap. XV)
IL LUPO DI AGOBIO
Del santissimo miracolo, che fece santo Francesco, quando convertì il ferocissima lupo d'Agobio.
A
L tempo che santo Francesco dimorava nella città d'Agobio, nel contado d'Agobio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali ma eziandio gli uomini; intantochè tutti i cittadini istavano in grande paura, perocché spesse volte s'appressava alla città; e tutti andavano armati quando uscivano della terra, come se eglino andassono a combattere; e contuttociò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo. E per paura di questo lupo e' vennono a tanto, che nessuno era ardito d'uscire fuori della terra. Per la qual cosa, santo Francesco avendo compassione agli uomini della terra, si volle uscire a questo lupo benché i cittadini al tutto non gliel consigliavano: e facendosi il segno della santa croce, usci fuori della terra egli co' suoi compagni, tutta la sua fidanza ponendo in Dio. E dubitando gli altri d'andare più oltre, santo Francesco prese il cammino inverso il luogo dov'era il lupo. Ed ecco che, vedendo molti cittadini, li quali erano venuti a vedere cotesto miracolo, il detto lupo si fa incontro a santo Francesco colla bocca aperta; ed appressandosi a lui, santo Francesco gli fa il segno della croce e chiamalo a sé, e dicegli così: - Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona. - Mirabile a dire! immantinente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre; e fatto il comandamento, venne mansuetamente come un agnello, e gittossi a' piedi di santo Francesco a giacere. Allora santo Francesco gli parla così: - Frate lupo, tu fai molti danni, in queste parti, ed hai fatto grandi malificj, guastando e uccidendo le creature di Dio sanza sua licenza; e non solamente uccise e divorate le bestie, ma hai avuto ardimento d'uccidere gli uomini fatti alla immagine di Dio; per la qual cosa tu se' degno delle forche come ladro e omicidà pessimo; e ogni gente grida e mormora di te, e tutta questa terra t'è nemica. Ma io voglio, frate lupo, far pace fra te e costoro; sicché tu non gli offenda più ed eglino ti perdonino ogni offesa passata, e né uomini né cani ti perseguitino più. - Dette queste parole, il lupo con atti di corpo e di coda e di orecchie e con inchinare il capo mostrava d'accettare ciò che santo Francesco dicea, e di volerlo osservare. Allora santo Francesco disse: - Frate lupo, dappoichè ti piace di fare e di tenere questa pace, io ti prometto ch'io ti farò dare le spese continuamente, mentre che tu viverai, dagli uomini di questa terra, sicché tu non patirai fame; imperocché io so bene che per la fame tu hai fatto ogni male. Ma poich'io t'accatterò questa grazia, io voglio, frate lupo, che tu mi imprometta che tu non nocerai mai a niuno uomo, né a niuno animale: promettimi tu questo? - E il lupo con inchinare di capo fece evidente segnale che prometteva. E santo Francesco dice: - Frate lupo, io voglio che tu mi facci fede di questa promessa, acciocch'io me ne possa bene fidare; e distendendo santo Francesco la mano per riceverne fede, il lupo levò su il piè ritto dinanzi, e dimesticamente lo puose sopra la mano di santo Francesco, dandogli quello segnale di fede ch'egli potea. E allora disse santo Francesco: - Frate lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo, che tu venga ora meco senza dubitare di nulla, e andiamo a fermare questa pace al nome di Dio. - E il lupo ubbidiente se ne va con lui, a modo d'uno agnello mansueto; di che li cittadini vedendo questo, forte si maravigliarono. E subitamente questa novità si seppe per tutta la città: di che ogni gente, maschi e femmine, grandi e piccoli, giovani e vecchi traggono alla piazza a vedere il lupo con santo Francesco. Ed essendo bene ragunato tutto il popolo, levasi su santo Francesco e predica loro dicendo tra l'altre cose, come per li peccati Iddio permette cotali pestilenzie; e troppo è più pericolosa la fiamma dello inferno, la quale ha a durare eternamente a' dannati, che non è la rabbia del lupo il quale non può uccidere se non il corpo: quanto dunque è da temere la bo
cca dello inferno, quando tanta moltitudine tiene in paura e in tremore la bocca d'uno piccolo animale! Tornate dunque, carissimi, a Dio e fate degna penitenza de' vostri peccati, e Dio vi libererà dal lupo nel presente tempo, e nel futuro dal fuoco infernale. E fatta la predica, disse santo Francesco: - Udite, fratelli miei: frate lupo, che è qui dinanzi da voi, m'ha promesso e fattomene fede, di far pace con voi e di non vi offendere mai in cosa niuna, se voi gli promettete di dargli ogni dì le spese necessarie; ed io v'entro mallevadore per lui che 'l patto della pace egli osserverà fermamente. - Allora tutto il popolo a una voce promise di nutricarlo continuamente. E santo Francesco dinanzi a tutti disse al lupo: - E tu, frate lupo, prometti d'osservare a costoro il patto della pace, e che tu non offenderai né gli uomini né gli animali né niuna creatura? - E il lupo inginocchiasi e china il capo, e con atti mansueti di corpo e di coda e d'orecchi dimostra, quanto è possibile di volere osservare loro ogni patto. Dice santo Francesco: - Frate lupo, io voglio che come tu mi desti fede di questa promessa fuori della porta, così dinanzi a tutto il popolo mi dia fede della tua promessa, e che tu non mi ingannerai della mia malleveria ch'io ho fatta per te. Allora il lupo levando il piè ritto, sì 'l puose in mano di santo Francesco. Onde tra di questo atto e degli altri detti di sopra fu tanta allegrezza e ammirazione in tutto il popolo, sì per la divozione del santo e sì per la novità del miracolo e sì per la pace del lupo; che tutti cominciarono a gridare a cielo, lodando e benedicendo Iddio il quale avea mandato loro santo Francesco, che per li suoi meriti gli avea liberati dalla bocca della crudele bestia. E poi il detto lupo vivette due anni in Agobio; ed entravasi dimesticamente per le case a uscio a uscio, senza fare male a persona e senza esserne fatto a lui; e fu notricato cortesemente dalla gente; e andandosì così per la terra e per le case, giammai niuno cane gli abbaiava drieto. Finalmente dopo due anni frate lupo si morì di vecchiaia; di che i cittadini molto si dolsono, imperocché, veggendolo andare così mansueto per la città, si ricordavano meglio della virtù e santità di santo Francesco. A laude di Cristo; Amen.
|