NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     IL DEMONIO DELUSO

     L
     EGGESI scritto da Cesario, che in Sansogna fu uno cavaliere di prodezza d'arme nominato e famoso, chiamato Alberto, il quale capitando una fiata a uno luogo dov'era una fanciulla indemoniata, cominciò la fanciulla a gridare: Ecco l'amico mio ne viene. E intrando egli nel luogo dov'ella era, dicea: Tu sia il ben venuto: fateli luogo, lasciateglimi appressare, ch'egli è l'amico mio. Udendo il cavaliere quelle parole, avvegna che non gli piacessono molto, sorridendo, disse: Demonio stolto, perché tormenti tu questa fanciulla innocente? ma vieni meco al torniamento. Rispuose il diavolo: Sì verrò volentieri, se tu mi lasci entrare nel corpo tuo di qualche parte, o per la sella o per lo freno o per altro luogo. Il cavaliere, avendo compassione di quella fanciulla, disse: Se vuogli uscire costinci, concederòtti un gherone, ovvero uno guazzerone del mio vestimento, con questa condizione e patto, che tu non mi debba fare male nessuno. Promissegli il diavolo di non offenderlo: e uscendo della fanciulla, entrò nel guazzerone del vestimento del cavaliere, dove mostrava la presenza sua per nuovo movimento di sola quella parte, e per boce che indi uscia. Da quella ora innanzi il cavaliere sempre ebbe vittoria in torniamenti, in giostre e in battaglie, mettendo in terra chiunque toccava, avendo indosso il vestimento indemoniato; e quando non se l'avesse messo, se ne rammaricava, e trascinavalo per casa, e parea che per ira tutto lo stracciasse co' denti.' Alcuna volta che 'l cavaliere stesse in orazione nella chiesa, egli diceva: Troppo hai mormorato; andianne. Quando avesse tolta dell'acqua benedetta, dicea: Guarda, che non mi tocchi. Alla fine venne il cavaliere a certo luogo dove si predicava la Croce; dove ristando e udendo la predica, disse il diavolo: Che fa' tu qui? andiâncene. Rispose il cavaliere: Io ti voglio lasciare, e servire a Dio. Disse il demonio: Deh perché mi vuo' tu lasciare? che ti fec'io mai di dispiacere? Mai io non t'offesi, non ti disdissi mai cosa che volessi; anzi t'ho fatto vittorioso e ricco, e nominato di grande valore. Rispose il cavaliere: Io voglio pigliare la Croce: vanne via, e giammai non ritornare più a me; e così ti comando nel nome di Cristo crocifisso. Partissi il diavolo, e con molta ira isquarciando il guazzerone, non ci tornò mai più. Il cavaliere prese la Croce, e stette oltre a mare due anni. E tornando, fece uno spedale, dove provvedendo del suo avere a' poveri e agli infermi, e personalmente loro servendo, santamente visse in fino alla morte.


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