NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     a ciascuno ponea qualche difetto,
     tosto che ragionar n'aveva udito;
     e più baron di Francia e della Magna
     avea schifati e posto lor magagna.

     E così stavan que' perfetti amanti
     col lol secreto amor chiuso e celato
     cotanto, che né in vista né in sembianti
     accorto non se ne sarebbe uom nato;
     e renegato arebbe Iddio co' santi
     ciascun, pria che l'avessi appalesato;
     e, quando per amor si congiungevano,
     udite e' sottil modi che tenevano.

     Il palazzo dove ella dimorava
     avea dintorno un nobile vergiero
     ed una cucciolina che 'l guardava
     per me ' la porta stava in sul sentiero;
     quando messer Guglielmo v'arrivava,
     ed ella conosceva il cavaliero,
     sed esso ave' compagno, ella lativa
     tanto che del giardin e' si partiva.

     Se sanza compagnia era venuto,
     e la cagnuola gli facea carezza,

     e poi di botto cercava col fiuto
     tutto il giardino per ogni larghezza;
     e se alcun trova nel giardin fronzuto
     nascoso, o che 'l mirasse per vaghezza,
     ella latrava, veggendo il barone,
     tanto ch'e' si tornava a sua magione.

     E, se alcun non trovava (e' si ragiona),
     alla donna ne gìa la catellina,
     come spirito avessi di persona;
     così, per cenni mostrando, s'inchina.
     La donna, com' sovente Amore sprona,
     pell'uso suo intende' la cucciolina
     e levasi di subito e in istante
     al verzue giva e la cucciola avante.

     E quivi gli amador, pien di letizia,
     si congiungean con tutto el lol disio;
     la disiosa e celata amicizia
     facie chiamar l'un l'altro: - Amore mio! -
     di baci e d'abbracciar facea dovizia;
     ciascun dicendo: - Ben, prechiamo Iddio
     che questo dilettoso tempo basti
     che caso non avenga che ce 'l guasti. -


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