NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Allora il santo frate disse: - Va via, figliuol, che è ciò che tu di'? Se tutti i peccati che furonn mai fatti da tutti gli uomini, o che si debbon fare da tutti gli uomini mentre che il mondo durerà, fosser tutti in uno uom solo, ed egli ne fosse pentuto e contrito come io veggio te, si è tanta la benignità e la misericordia di Dio, che, confessandogli egli, gliele perdonerebbe liberamente; e per ciò dillo sicuramente.
     Disse allora ser Ciappelletto, sempre piangendo forte: - Oimè, padre mio, il mio è troppo gran peccato, e appena posso credere, se i vostri prieghi non ci si adoperano, che egli mi debba mai da Dio esser perdonato.
     A cui il frate disse: - Dillo sicuramente, ché io ti prometto di pregare Iddio per te.
     Ser Ciappelletto pur piagnea e nol dicea, e il frate pur il confortava a dire; ma poi che ser Ciappelletto piangendo ebbe un grandissimo pezzo tenuto il frate così sospeso, ed egli gittò un gran sospiro e disse: - Padre mio, poscia che voi mi promettete di pregare Iddio per me, e io vi dirò: sappiate che, quando io ero piccolino, io bestemmiai una volta la mamma mia. - E così detto ricominciò a piagnere forte.

     Disse il frate: - O figliuol mio, or parti questo così grande peccato? Oh! gli uomini bestemmiano tutto 'l giorno Iddio, e sì perdona Egli volentieri a chi si pente d'averlo bestemmiato; e tu non credi che Egli perdoni a te questo? Non pianger, confortati, ché fermamente, se tu fossi stato un di quegli che il posero in croce, avendo la contrizione ch'io ti veggio, sì ti perdonerebbe Egli.


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