Opere di letteratura italiana e straniera |
La fante, conoscendo il disiderio della sua donna, quanto poté e seppe a seguirlo la confortò: per che la donna, al fuoco tornatasi, dove Rinaldo solo lasciato aveva, cominciatolo amorosamente a guardare, gli disse: - Deh, Rinaldo, perché state voi così pensoso? non credete voi potere essere ristorato d'un cavallo e d'alquanti panni che voi abbiate perduti? Confortatevi, state lietamente, voi siete in casa vostra: anzi vi voglio dire più avanti, che, veggendovi cotesti panni in dosso, li quali del mio morto marito furono, parendomi voi pur desso, m'è venuto stasera forse cento volte voglia d'abbracciarvi e di basciarvi; e, se io non avessi temuto che dispiaciuto vi fosse, per certo io l'avrei fatto.
Oltre a queste non bisognar più parole. La donna, che tutta d'amoroso disio ardeva, prestamente gli si gittò nelle braccia; e poi che mille volte, disiderosamente strignendolo, basciato l'ebbe e altrettante da lui fu basciata, levatisi di quindi, nella camera se n'andarono, e senza niuno indugio coricatisi, pienamente e molte volte, anzi che il giorno venisse, i lor desii adempierono. Ma poi che ad apparire cominciò l'aurora, sì come alla donna piacque, levatisi, acciò che questa cosa non si potesse presummere per alcuno, datigli alcuni panni assai cattivi ed empiutagli la borsa di denari, pregandolo che questo tenesse celato, avendogli prima mostrato che via tener dovesse a venir dentro a ritrovare il fante suo, per quello usciuolo onde era entrato il mise fuori. |