NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     La giovane, pienamente informata e del parentado di lui e de' nomi, al suo appetito fornire con una sottil malizia, sopra questo fondò la sua intenzione; e a casa formatasi, mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno, acciò che ad Andreuccio non potesse tornare; e presa una sua fanticella, la quale essa assai bene a così fatti servigi aveva ammaestrata, in sul vespro la mandò allo albergo dove Andreuccio tornava. La qual quivi venuta, per ventura lui medesimo e solo trovò in su la porta, e di lui stesso il domandò. Alla quale dicendo egli che era desso, essa, tiratolo da parte, disse: - Messer, una gentil donna di questa terra, quando vi piacesse, vi parleria volentieri. - Il quale udendola, tutto postosi mente e parendogli essere un bel fante della persona, s'avvisò questa donna dover essere di lui innamorata, quasi altro bel giovane che egli non si trovasse allora in Napoli, e prestamente rispose ch'era apparecchiato, e domandolla dove e quando questa donna parlar gli volesse.

     A cui la fanticella rispose: - Messere, quando di venir vi piaccia, ella v'attende in casa sua.
     Andreuccio presto, senza alcuna cosa dire nell'albergo, disse: - Or via mettiti avanti, io ti verrò appresso.
     Laonde la fanticella a casa di costei il condusse, la quale dimorava in una contrada chiamata Malpertugio, la quale quanto sia onesta contrada il nome medesimo il dimostra. Ma esso, niente di ciò sappiendo né suspicando, credendosi in uno onestissimo luogo andare e ad una cara donna, liberamente, andata la fanticella avanti, se n'entrò nella sua casa; e salendo su per le scale, avendo la fanticella già la sua donna chiamata e detto - Ecco Andreuccio - ' la vide in capo della scala farsi ad aspettarlo.


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