NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 86
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]

     E così detto, da capo il rabbracciò, e ancora teneramente lagrimando gli basciò la fronte.
     Andreuccio, udendo questa favola così ordinatamente, così compostamente detta da costei, alla quale in niuno atto moriva la parola tra' denti né balbettava la lingua, e ricordandosi esser vero che il padre era stato in Palermo, e per se medesimo de' giovani conoscendo i costumi, che volentieri amano nella giovanezza, e veggendo le tenere lagrime, gli abbracciani e gli onesti basci, ebbe ciò che ella diceva più che per vero: e poscia che ella tacque, le rispose: - Madonna, egli non vi dee parer gran cosa se io mi maraviglio; per ciò che nel vero, o che mio padre, per che che egli se 'l facesse, di vostra madre e di voi non ragionasse giammai, o che, se egli ne ragionò, a mia notizia venuto non sia, io per me niuna conoscenza aveva di voi se non come se non foste; ed èmmi tanto più caro l'avervi qui mia sorella trovata, quanto io ci sono più solo e meno questo sperava. E nel vero io non conosco uomo di sì alto affare al quale voi non doveste esser cara, non che a me che un piccol mercatante sono. Ma d'una cosa vi priego mi facciate chiaro: come sapeste voi che io qui fossi?

     Al quale ella rispose: - Questa mattina me 'l fé sapere una povera femina la quale molto meco si ritiene, per ciò che con nostro padre, per quello che ella mi dica, lungamente e in Palermo e in Perugia stette; e se non fosse che più onesta cosa mi parea che tu a me venissi in casa tua che io a te nell'altrui, egli è gran pezza che io a te venuta sarei.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]