NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Andreuccio taceva, ma essi avvicinatiglisi col lume, il domandarono che quivi così brutto facesse: alli quali Andreuccio ciò che avvenuto gli era narrò interamente. Costoro, imaginando dove ciò gli potesse essere avvenuto, dissero fra sé: - Veramente in casa lo scarabone Buttafuòco fia stato questo.
     E a lui rivolto, disse l'uno: - Buono uomo, come che tu abbi perduti i tuoi denari, tu hai molto a lodare Iddio che quel caso ti venne che tu cadesti né potesti poi in casa rientrare; per ciò che, se caduto non fossi, vivi sicuro che, come prima addormentato ti fossi, saresti stato ammazzato e co' denari avresti la persona perduta. Ma che giova oggimai di piagnere? tu ne potresti così riavere un denaio come avere delle stelle del cielo: ucciso ne potrai tu bene essere, se colui sente che tu mai ne facci parola.

     E detto questo, consigliatisi alquanto, gli dissero: - Vedi, a noi è presa compassion di te; e perciò, dove tu vogli con noi essere a fare alcuna cosa la quale a fare andiamo, egli ci pare essere molto certi che in parte ti toccherà il valere di troppo più che perduto non hai.
     Andreuccio, sì come disperato, rispuose ch'era presto.
     Era quel di seppellito uno Arcivescovo di Napoli, chiamato messer Filippo Minutolo, ed era stato seppellito con ricchissimi ornamenti e con uno rubino in dito il quale valeva oltre a cinquecento fiorin d'oro, il quale costoro volevano andare a spogliare; e così ad Andreuccio fecer veduto, laonde Andreuccio, più cupido che consigliato, con loro si mise in via.


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