NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Al quale il marito, che già veniva, disse: - Eccomi, che domandi tu?
     Disse Giannello: - Qual se' tu? io vorrei la donna con la quale io feci il mercato di questo doglio.
     Disse il buon uomo: - Fate sicuramente meco, ché io son suo marito.
     Disse allora Giannello: - Il doglio mi pan ben saldo, ma egli mi pare che voi ci abbiate tenuta entro feccia, ché egli è tutto impiastricciato di non so che cosa sì secca, che io non ne posso levar con l'unghie, e però noi tornei se io nol vedessi prima netto.
     Disse allora Peronella: - No, per quello non rimarrà il mercato, mio marito il netterà tutto.
     E il marito disse: - Sì bene - e posti giù i ferri suoi e ispogliatosi in camiscione, si fece accendere un lume e dare una radimadia, e fuvvi entrato dentro e cominciò a radere. E Peronella, quasi veder volesse ciò che facesse, messo il capo per la bocca del doglio, che molto grande non era, e oltre a questo l'un de' bracci con tutta la spalla, cominciò a dire: - Radi quivi, e quivi, e anche colà - , e: - Vedine qui rimaso un micolino.

     E mentre che così stava e al marito insegnava e ricordava, Giannello, il quale appieno non aveva quella mattina il suo desidero ancor fornito quando il marito venne, veggendo che come volea non potea, s'argomentò di fornirlo come potesse; e a lei accostatosi, che tutta chiusa teneva la bocca del doglio, e in quella guisa che negli ampi campi gli sfrenati cavalli e d'amor caldi le cavalle di Partia assaliscono, ad effetto recò il giovinil desiderio; il quale quasi in un medesimo punto ebbe perfezione e fu raso il doglio, ed egli scostatosi, e la Peronella tratto il capo del doglio, e il marito uscitone fuori.


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