Opere di letteratura italiana e straniera |
Come monna Sismonda, che ogni cosa udita aveva, sentì il marito assere andato via, così, aperta la camera e racceso il lume, trovò la fante sua tutta pesta che piangeva forte; la quale, come potè il meglio, racconsolò, e nella camera di lei la rimise, dove poi chetamente fattala servire e governare, sì di quello d'Arniguccio medesimo la sovvenne che ella si chiamò per, contenta. E come la fante nella sua camera rimessa ebbe, così prestamente il letto della sua rifece, e quella tutta racconciò e rimise in ordine, come se quella notte niuna persona giaciuta vi fosse, e raccese la lampada e sé rivestì e racconciò, come se ancora al letto non si fosse andata; e accesa una lucerna e presi suoi panni, in capo della scala si pose a sedere, e cominciò a cucire e ad aspettare quello a che il fatto dovesse riuscire.
Arriguccio, uscito di casa sua, quanto più tosto poté n'andò alla casa de' fratelli della moglie, e quivi tanto picchiò che fu sentito e fugli aperto. Li fratelli della donna, che eran tre, e la madre di lei, sentendo che Arriguccio era, tutti si levarono, e fatto accendere de' lumi vennero a lui e domandaronlo quello che egli a quella ora e così solo andasse cercando. A' quali Arriguccio, cominciandosi dallo spago che trovato aveva legato al dito del piè di monna Sismonda infine all'ultimo di ciò che trovato e fatto avea, narrò loro; e per fare loro intera testimonianza di ciò che fatto avesse, i capelli che alla moglie tagliati aver credeva lor pose in mano, aggiungendo che per lei venissero e quel ne facessero che essi credessero che al loro onore appartenesse, per ciò che egli non intendeva di mai più in casa tenerla. I fratelli della donna, crucciati forte di ciò che udito avevano e per fermo tenendolo, contro a lei inanimati, fatti accender de' torchi, con intenzione di farle un mal giuoco, con Arriguccio si misero in via e andaronne a casa sua. Il che veggendo la madre di loro, piangendo gl'incominciò a seguitare, or l'uno e or l'altro pregando che non dovessero queste cose così subitamente credere senza vederne altro o saperne, per ciò che il marito poteva per altra cagione esser crucciato con lei e averle fatto male, e ora apporle questo per iscusa di sé; dicendo ancora che ella si maravigliava forte come ciò potesse essere avvenuto, per ciò che ella conosceva ben la sua figliuola, sì come colei che infino da piccolina l'aveva allevata; e molte altre parole simiglianti. |