NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     La madre di lei, udendo queste cose, cominciò a fare remore e a dire: - Alla croce di Dio, figliuola mia, cotesto non si vorrebbe fare, anzi si vorrebbe uccidere questo can fastidioso e sconoscente, ché egli non ne fu degno d'avere una figliuola fatta come se' tu. Frate, bene sta! basterebbe se egli t'avesse ricolta del fango! Col malanno possa egli essere oggimai, se tu dei stare ai fracidume delle parole di un mencatantuzzo di feccia d'asino, che venutici di contado e usciti delle troiate vestiti di romagnolo, con le calze a campanile e con la penna in culo, come egli hanno tre soldi, vogliono le figliuole de' gentili uomini e delle buone donne per moglie, e fanno arme, e dicono: "I' son de' cotali",e "Quei di casa mia fecer così". Ben vorrei ch'e miei figliuoli n'avesser seguito il mio consiglio, che ti potevano così orrevolmente acconciare in casa i conti Guidi con un pezzo di pane, e dessi vollon pur darti a questa bella gioia, che, dove tu se' la miglior figliuola di Firenze e la più onesta, egli non s'è vergognato di mezzanotte di dir che tu sii puttana, quasi noi non ti conoscessimo: ma, alla fé di Dio, se me ne fosse creduto, se ne gli darebbe sì fatta gastigatoia che gli putirebbe. - E rivolta a' figliuoli disse: - Figliuoli miei, io il vi dicea bene che questo non doveva potere essere. Avete voi udito come il buono vostro cognato tratta la sirocchia vostra, mercatantuolo di quattro denari che egli è? ché, se io fossi come voi, avendo detto quello che egli ha di lei e faccendo quello che egli fa, io non mi terrei mai né contenta né appagata, se io nello levassi di terra: e se io fossi uomo come io son femina, io non vorrei che altri ch'io se ne 'mpicciasse. Domine, fallo tristo, ubriaco doloroso che non si vergogna!


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