- Deh! - disse il prete - non mi fare ora andare infine a casa, ché vedi che ho così ritta la ventura testé che non c'è persona, e forse quand'io tornassi ci sarebbe chi che sia che c'impaccerebbe: e io non so quando e' mi si venga così ben fatto come ora.
Ed ella disse: - Bene sta: se voi volete andar, sì andate; se non, sì ve ne durate.
Il prete, veggendo che ella non era acconcia a far cosa che gli piacesse se non a salvum me fac, ed egli volea fare sine custodia, disse: - Ecco, tu non mi credi che io te gli rechi; acciò che tu mi creda, io ti lascerò pegno questo mio tabarro di sbiavato.
La Belcolore levò alto il viso e disse: - Sì, celeste tabarro, o che vale egli?
Disse il prete: - Come, che vale? io voglio che tu sappi che egli è di duagio infine in treagio, e hacci di quegli nel popolo nostro che il tengon di quattragio; e non è ancora quindici dì che mi costò da Lotto rigattiere delle lire ben sette, ed ebbine buon mercato de' saldi ben cinque, per quel che mi dice Buglietto d'Alberto, che sai che si conosce così bene di questi panni sbiavati.
- O, sie? - disse la Belcolore - se Dio m'aiuti, io non l'averci mai creduto: ma datemelo in prima.
Messer lo prete, ch'aveva carica la balestra, trattasi il tabarro, gliele diede; ed ella, poi che riposto l'ebbe, disse: - Sere, andiamcene qua nella capanna, che non vi vien mai persona.
E così fecero; e quivi il prete, dandole i più dolci basciozzi del mondo e faccendola parente di messer Domenedie, con lei una gran pezza si sollazzò: poscia, partitosi in gonnella, che pareva che venisse da servire a nozze, se ne tornò al santo.
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