NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 264
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]

     Ora avvenne che avendo avuto il prete di Corte ciò ch'egli voleva, prese per partito di volersi tornare a casa sua: il che molto parve duro alla Petruccia; ma pure veggendo la volontà sua, fu contenta. Quando il prete venne a partirsi, ella lo menò a una sua cassa, nella qual era un bacino pieno di fiorini, e dissegli che volesse. Rispose il prete: - Petruccia mia, bastami assai ch'io me ne vo con la grazia tua, e questo è quel ch'io me ne vo' portare; altri danari non voglio da te. - Per che veggendo la Petruccia il fervente amore che 'l prete le portava, si cavò di dito un bellissimo anello, e donòglielo e disse: - Tenete, portate questo per mio amore, e non lo donate mai a nessuna che non sia più bella di me. - Rispose il prete: - Questo è un dire: "tientelo sempre mai "; però che alla mia voglia non ne nacque mai veruna più bella né più piacevole di te. - Per che la donna con 'molte lacrime gli si avventò al collo, ed egli a lei, e così si baciarono in bocca, e presonsi per mano, e accomiataronsi insieme. E così medesimamente prese commiato dal cardinale, e ritornòssi in suo paese con buona ventura.




     LA VENDETTA DI BUONDELMONTE
     Buondelmonte s'innamora della Nicolosa. maritata in casa Acciaiuoli nemica de' Buondelmonti; e col mezzo d'una fante ottiene di giacerai con lei. Quel che gli fece la donna. Nata pace fra queste due famiglie, quel che operò il giovane per vendicarsi.

     E
     GLI ebbe in Firenze e sono due famiglie, l'una delle quali si 'chiama Buondelmontì, e l'altra Acciaiuoli, i quali hanno le case loro dirimpetto l'una all'altra, in una via che si chiama Borgo Sant'Apostolo; e l'una e l'altra sono buone e antiche famiglie. Ora avvenne che, per una certa differenza che nacque tra loro, diventarono nimici mortali, e l'una parte e l'altra andavano armati sempre, guardandosi l'un dall'altro, e ogniuno per sé medesimo faceva solenne guardia. Ora egli aveva una donna maritata in casa agli Acciaiuoli, la quale era la più baldanzosa e la più bella giovane di Firenze, che aveva nome Nicolosa: e il marito aveva nome Acciaiuolo. Avvenne che dirimpetto a lei stava un giovane, ch'avea nome Buondelmonte, ed era nimico corporale del marito, ed era innamorato fortemente di questa madonna Nicolosa; e la detta donna non poteva andare per casa che costui non la vedesse da una sua finestra, la quale era dirimpetto alla camera sua: e più volte la vide ignuda levandosi la donna del letto di state. Ora questo Buondelmonte essendo infiammato dell'amore di costei, e trovandosi nimico del marito, non sapeva che si fare; ma pure un di si pensò di dirlo a una fante di questa madonna Nicolosa; e così fece. Veggendo un dì questa fante che andava in mercato, costui la chiamò, e pregòlla ch'ella gli dovesse fare un gran servigio; e con questo si cavò della scarsella da sei grossi, e disse: - Comprati di questi danari ciò che tu vuoi. - La fante, ch'era vaga del danaio, li tolse e disse: - Che volete voi da me? - Disse Buondelmonte: - Io ti priego che tu mi raccomandi a madonna Nicolosa, e dille per mia parte ch'io non ho altro bene al mondo che lei, e che le piaccia d'aver misericordia di me. - Disse la fante: - Come gliel direi io mai, che sapete che 'l marito è vostro nimico? - Disse Buondelmonte: - Non ti curare di cotesto! fa tu che tu gliel dica: e saprammi dire la risposta ch'ella ti farà. - Rispose la fante: - E' sarà fatto. - Ora avvenne ch'essendo un dì la 'donna alla finestra insieme con la fante, la fante gittò un gran sospiro; per che la donna le disse: - Che hai tu? - E la fante: - Madonna, non ho nulla. - Disse la donna: - Io vo' che tu me lo dica; però che sanza cagione non si sospira così forte. - Rispose allora la fante: - Madonna, perdonatemi, io non ve lo direi mai. - Per certo sì farai - disse la donna - altrimenti io mi cruccerei con teco. - Rispose la fante: - Da che voi volete pure che io' ve lo dica, io ve lo dirò. Egli è vero che questo Buondelmonte, che sta qui dirimpetto, m'ha più e più volte pregato ch'io vi faccia una ambasciata per sua parte, e io non ho mai avuto ardire di farvela. - Disse la donna: - Ben, che ti disse quel maladetto? - Rispose la fante: - Disse ch'io vi dicessi che non era persona al mondo a cui egli volesse meglio che a voi, e che non è cosa ch'e'.non facesse per voi, tanto è il grandissimo amore ch'e' vi porta; e che' vi piaccia di volerlo per vostro intimo servidore, però che non ha altro signore al mondo che voi. E dice che si riputerebbe in grandissima grazia di far cosa che vi piacesse. - Rispose la donna: - Fa che la prima volta ch'e' ti dice più nulla, tu gli dia entro il volto e non mi ci venire più con queste novelle, però che tu sai bene ch'egli è nimico del marito mio. - La fante poco stante andò fuori, e accennò a Buondelmonte e dissegli: - In breve, ella non ne vuole udir nulla de' fatti vostri. - Rispose Buondelmonte: - Non te ne maravigliare, ché le donne fanno sempre così da prima. Ma fa che la prima volta che tu hai agio, e che tu la trovi ch'ella sia putito in buona, che tu gliel di' ch'io impazzo per lei; e io ti prometto farti portare miglior gonnella che cotesta. - Rispose la fante: - Lasciate pur fare a me. - Per ch'essendo un dì madonna Nicolosa per andare a una festa, e questa fante l'atava a vestire, accadde per caso ch'elle entrarono su questi ragionamenti. Onde la donna la domandò, dicendo: - Disseti quel maladetto poi più nulla? - La fante subito cominciò a piangere, e disse: - Io vorrei esser morta l'ora e 'l dì ch'io venni a stare in questa casa. - Disse la donna: - Come? - Rispose la fante: - Perché Buondelmonte m'ha posto l'assedio, e non posso né uscire né andare in nessun lato ch'egli non mi sia intorno, e fammi croce delle braccia pregandomi ch'io vi dica ch'egli si consuma e strugge per voi, e che tanto ha bene, quanto egli vi sente o vede, o ode parlare di voi. E non vidi mai la maggior pietà che la sua; di che io non so che mi vi dire, se non ch'io vi priego per Dio, che vi piaccia levarmi questa ricadia e questa pena d'addosso: o voi mi date licenza ch'io me ne vada, acciò ch'io mi dilegui dal mondo, o io m'ucciderò io stessa per levarmigli dinanzi; però ch'egli mi sa si ben pregare e con tanta piacevolezza, ch'io non so vedere chi gli dicesse di no. E ben vorrei che fosse possibile con vostro onore, che voi l'udiste solo una volta, acciò che voi vedeste s'io dico vero,o no. - Disse la donna: - Egli è così impazzato di me come tu mi di'? - Rispose la fante: - Cento volte più ch'io non vi dicò. - Disse la donna: - Fa che la prima volta ch'egli ti dice più niente, che tu gli dica per mia parte, ch'e' mi mandi una roba di quel panno che aveva indosso la sorella stamane in chiesa. - La fante rispose: - Madonna, così gli dirò. - E subito che la donna fu ita fuori, ed ella andò a Buondelmonte, e dissegli ciò che la donna aveva detto: - E però tu se' savio e sai quel che hai a fare. - Buondelmonte rispose e disse: - Lascia fare a me e vatti con Dio. - E subito levò una bellissima roba di quel panno ch'ella aveva chiesto, e fello bagnare e cimare. E poi quando gli parve tempo, ed egli accennò alla fante e disse: - Te', portalo a colei, di cui io sono; e di' che 'l panno e l'anima e 'l corpo è sempre al suo piacere. - La fante non fu lenta, ma subito il portò e disse: - Dice Buondelmonte che il panno e l'anima e 'l corpo è sempre al vostro comando. - La donna prese il panno, e quando ella l'ebbe veduto, disse: - Va, di' al mio Buondelmonte ch'è gran mercè, e digli che stia apparecchiato, che ogni volta che io mando per lui, ch'egli venga a me. - La fante subito andò a Buondelmonte, e gli fece l'ambasciata. Rispose Buondelmonte: - Dille ch'io sono apparecchiato a ogni suo piacere. - Ora avvenne che la donna, per volere meglio dare la forma a quello ch'ella voleva fare, fece vista d'aver male; per che il medico subito le venne a casa. La donna disse che si contenterebbe d'avere una camera a terreno; ove il marito subito fece conciare. giù un letto nella camera terrena fornito di ciò che bisognava. Sì che, essendo la camera acconcia, ivi dormiva, e con lei una cameriera e questa sua fante. Il marito ogni sera come tornava a casa, domandava la moglie come va, e indi stava un pezzo con lei; poi se n'andava suso a dormire nella camera sua. E la mattina e la sera a costei veniva il medico, e sempre era fornita quella camera di ciò che bisognava. Ora quando alla donna parve tempo, ella mandò a dire a Buondelmonte che venisse a lei la notte vegnente alle tre ore. Per che a Buondelmonte pareva mille anni: e come fu tempo si mosse ordinatamente bene armato, e giunse all'uscio della donna; e come egli lo toccò, così fu aperto, ed entrò dentro. La donna allora lo prese per mano, e menòllo in camera, e poselo sedere allato a sé, e domandòllo com'egli stava. Rispose Buondelmonte: - Madonna, io sto bene. quando io sono nella grazia vostra. - Disse la donna: - Buondelmonte mio, io sono stata otto dì nel letto, solo per fare più copertamente questo fatto. E però io ho fatto fare un bagno d'erbe odorifere, dove io voglio che noi ci bagniamo, e poi ce n'andremo a letto. - Rispose Buondelmonte: - Io sono contento di ciò che piace a voi. - Per che ella lo fece spogliare ed entrare in questo bagno, il quale era in un canto della camera, e riposto e fasciato dentro con un lenzuolo, e di fuori con una sargia, sì che 'l caldo non potesse sfiatare. Ed essendo Buondelmonte spogliato ed entrato nel bagno, la donna disse: - Ora mi voglio spogliare, e verrònne. - E prese tutti i panni di Buondelmonte infino alle scarpette, e miseli in un suo forziere, e poi lo serrò e riposesi la chiave allato, e spense il lume, e gittòssi in su 'l letto e cominciò a gridare: - Accorr'uomo, accorr'uomo! - e così levò un gran romore. Buondelmente si gittò fuori del bagno, e cerca pe' panni suoi, e non li trovò. E perché e' v'era buio, non si seppe rabattere all'uscio: di ch'egli ismemorò, veggendosi tradito e quasi morto, e tornòssi nel bagno.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]