Opere di letteratura italiana e straniera |
Il romore si levò in casa, e subito Acciaiuolo e i fanti che teneva trassero armati giù, è tutti i suoi consorti trassero, e in piccola d'otta fu piena tutta quella camera di uomini e donne, e quasi tutto quel borgo andò sotto l'armi per le nimistà che v'erano. Or pensate che cuore era quello di Buondelmonte, veggendosi ignudo in casa d'un suo inimico, e sentendo i nimici suoi armati nella camera! Egli accomandò l'anima a Dio, e poi si acconciò con le braccia in croce, aspettando tuttavia la morte. Il marito domandò la Nicolosa: - Che hai tu? - Ed ella disse: - E' mi s'è dato un male di subito con un capogiro e con una debolezza, che mi pareva che 'l cuore mi fosse tutto premuto in corpo. - Disse il marito quasi crucciato: - Io credetti che tu fossi morta, sì fatto romore facesti. - Le donne che l'erano intorno le stropicciavano le braccia, e chi i piedi, chi con panni caldi, e chi con l'acqua rosa; per che gli uomini si cominciarono a partire. Disse allora il marito: - Questo è un male che si diè di subito alla donna mia, ch'è stata difettuosa già più dì. - Talché ogniuno si partì, e 'l marito si tornò suso, e andòssi a letto, e con la donna rimasero assai altre donne in compagnia. E stando così un pezzo, la donna fece vista d'essersi risentita, è cominciò a dare commiato a quelle donne, dicendo: - Io non voglio che voi abbiate la mala notte. - E così si partirono tutte, e la donna rimase con la cameriera e con la fante. Per ch'ella si levò, e fe' torre un paio di lenzuola bianche e fe' rifare il letto. E quando le parve tempo, ella diè commiato alla cameriera e alla fante; e poi serrò l'uscio della camera, e accese un torchietto e. andòssene al bagno, e trovò Buondelmonte quasi morto: per ch'ella lo chiamò, e costui cheto. Ella si spoglia ed entra nel bagno con lui e abbraccialo, dicendo: - Buondelmonte mio, io son la Nicolosa tua; che non mi fa' tu motto almeno? - E così lo prese alle gavigne e cavòllo del bagno, e miselo nel letto e vennelo riscaldando, con dirgli più e più volte: - Io son la Nicolosa tua, che tu hai cotanto tempo desiderata; ora m'hai tu al tuo dominio, e puoi fare di me ciò che tu vuoi. - E veramente egli era sì forte agghiadato, che non poteva parlare. Ma pure stando un pezzo, disse: - Madonna, piacciavi darmi licenzia, che io mi possa partire. - Per che la donna veggendo l'animo suo, si levò, e aperse il forziere e trasse fuori i panni e l'armi sue. Buondelmonte si levò il me' poté e rimisesi i panni e l'arme sue, e poi prese commiato e disse: - Madonna mia, fatevi con Dio, ch'io n'ho avuta una! - E così si partì e ritornòssi in casa, e di quella paura ne giacque più d'un mese. Onde tra le donne vagheggiate si cominciò a spandere questa novella, sanza contare chi o come. Ma pure si diceva, come una donna aveva giunto un suo amante al gabbione; e quasi per tutta Firenze si divulgò questa novella. Buondelmonte udendola dire, fece più e più volte vista ch'ella non toccasse a lui; e stavasene cheto, aspettando tempo. Ora avvenne che tra queste due famiglie nacque pace, e dove egli erano prima nimici, tutti diventarono amici e fratelli, e massimamente questi due, cioè Buondelmonte e Acciaiuolo, però che 'l dì e la notte usavano quasi insieme. Ora avvenne che madonna Nicolosa chiamò un dì questa sua fante e disse: '- Va, e di' a Buondelmonte ch'io mi maraviglio forte di lui, che ora che ci sarebbono de' modi assai, egli non mi manda a dir niente. - La fante andò a lui, e gli ragionò in questo modo: - La mia madonna si maraviglia forte dite, che ora che ci sarebbero de' modi assai, tu non le mandi a dir niente. - Rispose Buondelmonte: - Dirai a madonna Nicolosa ch'io non fui mai tanto suo, quanto io sono ora; e s'ella volesse venire una sera a dormire con meco, ch'io me lo riputerei in grandissima grazia. - La fante tornò e fece l'ambasciata alla donna, la quale rispose: - Digli ch'io sono apparecchiata a venire a ogni sua posta; ma ch'e' trovi modo che 'l mio marito dorma fuor di casa, e io verrò. La fante tornò a Buondelmonte e disselo. Di che Buondelmonte fu molto conten
to, e disse: - Fa intendere alla tua padrona ch'ella lasci fare a me, e non si dia impaccio di nulla. E subito ordinò ch'Acciaiuolo fu invitato a cena in un luogo che si chiama Camerata, presso a Firenze un miglio; e compose con colui che faceva la cena, ch'e' vi fosse ritenuto ad albergo; e così fu fatto. Per ch'essendo il marito della donna a cena fuor di Firenze, la sera, la donna venne ad albergo con Buondelmonte, com'era dato l'ordine. Il quale la ricevette graziosamente in una sua camera terrena, e dopo molte novelle e sollazzi, Buondelmonte disse alla donna: - Andatevi a letto. - Ed ella subito si spogliò e andòssi a letto. Buondelmonte prese tutti i suoi panni, e aprì una cassa e miseveli dentro, e poi le disse: - Io vo fin suso, e tornerò incontanente. - Rispose la donna: - Va e torna tosto. - Costui si partì, e serròssi l'uscio della camera dietro, e andòssene su, e spogliòssi e posesi a letto con la moglie sua, e lasciò la Nicolosa sola. Onde aspettando la donna che Buondelmonte tornasse, e non venendo, cominciò aver paura, ricordandosi di quello ch'ella aveva fatto a lui nel bagno, e disse fra sé: - Certo costui si vorrà vendicare. - E così stando, ella si levò e cercò de' suoi panni, e non trovandoli, cominciò più aver paura, e tornòssi nel letto, e stava come ogniuno può pensare. Buondelmonte si levò la mattina, ch'era quasi mezza terza, e vennesene fuori. E come giunse alla soglia dell'uscio, ed ecco Acciaiuolo su un ronzino con uno sparviere in pugno che tornava di Camerata. Ond'essi si salutarono, e poi smontò, e prese per mano Buondelmonte e disse: - Ben ti so dire che noi godemmo con molti capponi, e con molte quaglie arrosto, e co' miglior vini ch'io bevessi mai; e tutta sera vi fosti ricordato, e tu non vi volesti venire, che avresti avuto la buona sera. - Rispose Buondelmonte: - Io ho avuto stanotte a dormir meco la più bella donna di Firenze, e ancora l'ho in camera, e non ebbi mai maggior piacere ch'io ho avuto stanotte. - Disse Acciaiuolo: - Io intendo di vederla. - E prese Buondelmonte per lo braccio e disse: - Io non mi partirò mai da te, che tu me la mostrerai. - Rispose Buondelmonte: - Io sono contento di mostrarlati; ma non voglio che tu le dica niente in casa mia; ben farò che inanzi che sia doman da sera tu l'avrai in casa tua, se tu vorrai; e allora ne potrai pigliare quel diletto che tu vorrai. - Sia fatto, sia fatto - disse Acciaiuolo. E così andarono in camera dov'era costei. Quando ella sentì il marito, venne tutta meno, dicendo in sé medesima: - Or sono io ben giunta come io son degna; - e bene s'accusò morta. E così essendo rovescia senza vergogna niuna nel letto, Buondelmonte e 'l maritò salirono sul letto con un torchietto acceso in mano. Onde Buondelmonte prese tosto la rimboccatuna e copersele il viso, acciò che 'l marito non la conoscesse, e poi si fe' da piè, e cominciò a scoprire i piedi e le gambe, essendo l'un di qua l'altro di là. Disse Buondelmonte: - Vedestù mai le più belle e le più tonde gambe di queste che paiono un avorio? - E così vennero alzando di parte in parte infino al petto, dov'erano due poppelline tonde sode, che non si vide mai la più bella cosa. Ora quando ebbero veduto per infino su al petto ciò che v'era, e avutone con gli occhi e con le mani quel piacere che se ne poteva avere, Buondelmonte spense il lume, e pigliò Acciaiuolo e menòllo fuori, promettendogli ch'egli l'avrebbe appo sé innanzi che fosse sera. E diceva Acciaiuolo: - Per certo io non vidi mai la più bella creatura di costei, e col più bianco e candido soppanno. Donde o come l'avestù? - Rispose Buondelmonte: - Non ti curare niente donde io me l'ebbi. - E così se ne vennero in sulla loggia, e quivi entrarono a cerchio con altri uomini che v'erano, e furono a ragionamenti sopra a' fatti del Comune. Per che quando Buondelmonte vide che Acciaiuolo era fiso sul ragionare, egli si partì e tornò in camera, e aperse la cassa e trassene fuori i panni della donna, e fella rivestire, e poi accennò alla fante che venisse per lei, e accompagnassela. E così la mise per l'uscio di dietro per un chiasso che
v'era, e parve ch'ella tornasse dalla chiesa; e andòssene in casa, e non parve suo fatto. A questo modo si vendicò Buondelmonte di madonna Nicolosa, che aveva ingannato lui per lo modo che è detto di sopra.
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