Opere di letteratura italiana e straniera |
Ora avvenne che Bucciolo, per non perder tempo, se n'andò al maestro suo e disse: - Io mi son diliberato d'aspettare questo mio compagno e parente, e però voglio che vi piaccia d'insegnarmi qualche bella scienza in questo tempo. - Rispose il maestro ch'era contento, e però gli disse: - Eleggi quale scienza tu vuoi, e io te la insegnerò volentieri. - E Bucciolo si pensò e disse: - Maestro mio, io vorrei apparare come s'innamora e che modi e' si tiene. - Rispose il maestro quasi ridendo: - Questo mi piace; e non potresti aver trovato scienza di che io fossi più contento che di questa. E però vattene domenica mattina alla chiesa de' frati minori, quando vi saranno ragunate tutte le donne, e porrai mente se ve n'ha nessuna che ti piaccia, e quando l'avrai trovata, seguila infino che tu vegga dove ella sta, e poi torna da me. E questa sia la prima parte ch'io voglio che tu appari. - Partissi Bucciolo, e la domenica mattina vegnente se ne andò al luogo de' frati, come il maestro gli aveva detto, e dando d'occhio tra quelle donne, che ve n'erano assai, videne una fra l'altre che molto gli piacque, perché ella era assai bella e vaga. Per che partendosi la donna dalla chiesa, Bucciolo le tenne dietro, e vide e apparò la casa dov'ella stava. Onde la donna s'avvide che questo scolare s'era incominciato a innamorare di lei. Di che Bucciolo ritornò al maestro e disse: - Io ho fatto ciò che voi mi diceste, e honne veduta una che molto mi piace. - Per che il maestro di questo pigliava grandissimo diletto, e quasi uccellava Bucciolo, veggendo la scienza ch'egli voleva apparare, e nondimeno gli disse: - Fa che tu vi passi ogni dì due o tre volte onestamente, e abbi sempre gli occhi con teco, e guarda che tu non sia veduto guardare a lei, ma pigliane con gli occhi quel piacere che tu puoi, sì ch'ella s'avvegga che tu le voglia bene; e poi torna da me. E questa sia la seconda parte. - Bucciolo si partì dal maestro, è cominciò saviamente a passare da casa la donna, sì che la donna s'avvide certamente ch'e' vi passava per lei. Ond'ella cominciò a guardar lui, tal che Bucciolo la cominciò a inchinare saviamente, ed ella lui più e più volte, da che Bucciolo s'avvide che la donna l'amava. E ritornò al maestro e disseli com'egli s'era avveduto chiaramente che la donna l'amava e tutti gl'inchini ch'erano stati tra lui e lei; e il maestro gli rispose e disse: - Questo mi piace e son contento, e hai saputo ben fare infino a qui; or conviene che tu trovi modo di farle parlare a una di queste che vanno vendendo per Bologna veli e borse e altre cose. E mandale a dire come tu se' suo servidore e che non è persona al mondo a cui tu voglia meglio che a lei, e che tu faresti volentieri cosa che le piacesse, e udirai com'ella ti dirà. E poi, secondo ch'ella ti manda rispondendo, torna da me e dimmelo, e io ti dirò quello avrai a seguire. |