NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     E acciocché questa novella sia meglio gustata, questo tedesco Casciolino fu il più sgraziato padovano che mai fosse in Padova, e non era niuno, non che bene gli volesse, ma che non bramasse a lui venire ogni male. Era ricchissimo, e per questa disgrazia si partì di Padova con ciò ch'egli avea, e vénnesene a Firenze, e comperò casa, e puosesi su la piazza di Santa Croce; e comperò il bel luogo da Rusciano, il quale è oggi di messer Antonio degli Alberti. E come in Padova non avea grazia in persona, in Firenze n'ebbe vie meno, ed ivi si morì.
     Il signore di Padova, sentendo in che maniera messer Dolcibene se n'era andato, pensi ciascuno che piacer ne prese, non ch'elli, ma tutta Padova. E 'l tedesco Caselino era guardato da ciascuno con gran risa; ed elli n'aombrò di questa novella per sì fatta maniera, che quasi ne parea fatto più tristo che prima. Messer Dolcibene, uscito di Padova, se n'andò ricercando i signori di Lombardia, e con questa novella guadagnò di molte robe, e ritornassi a Firenze con esse. E ritrovandosi fra' rigattieri, poiché con esse ebbe fatta un pezzo la mostra, le recò a contanti; e poi se n'andò a un suo luogo a Leccio in Valdimarina, e con quelli danari fece fare di be' lavori.

     (Novella CXVII)



     SCALCARE IL CIBO PER GRAMATICA
     Vitale da Pietrasanta, per introdotto della moglie, dice al figliuolo, che ha studiato in legge,
     che tagli uno cappone per gramatica. Egli lo taglia in forma che, dalla sua parte in fuori, ne tocca agli altri molto poco.

     D
     EL castello di Pietrasanta, in quello di Lucca, fu già un castellano abitante in quello, ch'avea nome Vitale. Era, secondo di là, abiente e orrevole contadino; ed essendogli morta una sua donna, lasciandogli uno figliuolo d'anni venti e due figliuole femmine, da' sette infino a' dieci anni, gli venne pensiero che questo suo figliuolo, che già era bonissimo gramatico, di farlo studiare in legge, e mandollo a Bologna. E mentre che era a Bologna, il detto Vitale tolse moglie. E stando insieme, come per li tempi adiviene, Vitale cominciò aver novelle come questo suo figliuolo diveniva valentissimo, e quando bisognava danari pe' libri, e quando per le spese per la sua vita, il padre mandava quando quaranta, e quando cinquanta fiorini: e molto di danari si votava la casa. La donna di Vitale, e matrigna del giovane che studiava a Bologna, veggendo mandare questi danari così spesso, e pensando che per questo a lei diminuiva la prebenda, cominciò a mormorare, e dire al marito: - Or getta ben via questi parecchi danari che ci sono; mandagli bene, e non sai a cui.


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