NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 362
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]

     Bonamico, veggendo queste, ridette e scoppiava a un punto; e voltosi a' fanti de' falcioni, dice: - E' non ci bisognane falcioni, voi vi potete andare con Dio; la cosa è spacciata, ché la bertuccia del vescovo dipigne a un modo e 'l vescovo vuole che si dipinga a un altro; andatevi a disarmare.
     E così usciti del guato, venendo verso il ponte, dov'era la bertuccia, subito la bertuccia si cominciò a inalberare e fatto loro paura, pignendo il muso innanzi, cominciò a fuggire e andossi con Dio. Bonamico con li suoi masnadieri se n'andò al vescovo, dicendo: - Padre mio, e' non è di bisogno che voi mandiate per dipintore a Firenze, ché la vostra bertuccia vuole che le dipinture siano fatte a suo modo; e ancora ella sa sì ben dipignere, che le mie dipinture ha corrette due volte. E però, se della mia fatica si viene alcuna cosa, vi prego me 'l diate, e anderommi verso la città, dond'io venni.

     Il vescovo, udendo questo, benché male li paresse che la sua dipintura era così condotta, pur scoppiava delle risa, pensando a sì nuove caso, dicendo: - Bonamico, tante volte hai rifatto queste figure, che ancora voglio che le rifacci; e per lo peggio che io potrò fare a questo bertuccione, io il farò mettere in una gabbia presso deve dipignerai, là dove vedrà dipignerti, e non potrà ispignere; e tanto vi starà che la dipintura fia dipinta di più dì e 'l ponte levato.
     Bonamico ancora s'accordò a questo, e dato ordine del dipignere e fatto una gabbia alla grossa e messavi la bertuccia, fu tutt'uno. La quale, quando vedea dipignere, il muso e gli atti ch'ella facea furono cose incredibili; pur convenne ch'ella stesse contenta al quia. E dopo alcuni dì, compiuta la dipintura e levati i ponti, fu tratta di prigione; la quale più dì vi tornò, per vedere se potesse fare la simile imbrattatura, e veggendo che 'l ponte e 'l salitoio più non v'era, convenne che attendesse ad altro. E 'l vescovo con Bonamico guderono più dì di questa novità. E per ristorare il detto vescovo Bonamico, l'ebbe da parte, pregandolo gli dovesse fare nel suo palagio un'aguglia, che paresse viva, che fosse addosso a un leone e avesselo morto. Al quale Bonamico disse: - Messer lo vescovo, io il farò; ma e' conviene che io sia coperto attorno attorno di stuoie e che nessuna persona non mi veggia.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]