NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Bonamico, che ogni cosa comprendea avendo paura non lo chiamasse a fare la veglia sul mattutino, mandò per la fessura tre scarafaggi con la luminaria usata. Come Tafo gli vide, subito si chiuse nel copertoio, raccomandandosi a Dio, botandosi e dicendo molte orazioni; e non ardì di chiamare Bonamico; il quale, avendo fatto il giuoco, si ritornò a dormire, aspettando quelle che Tafo la mattina dovesse dire.
     Venuta la mattina, e Tafo uscendo del copertoio, sentendo che era dì, si levò tutto balordo, con temorosa boce chiamando Bonamico. Bonamico, facendo vista di svegliarsi, dice: - Che ora è?
     Dice Tafo: - Io l'ho ben sentite tutte l'ore in questa notte, perocché mai non ho chiuso occhio.
     Dice Bonamico: - Come?
     Dice Tafo: - Per quelli diavoli; benché non fossono tanti quanto la notte passata. Tu non mi ci conducerai più, andianne e usciamo fuori, ché in questa casa non sono per tornare più.

     Bonamico gli poté dire assai cose che la sera vegnente ve lo riconducesse, se non con questo, che gli diede a intendere, se uno prete sagrato dormisse con lui ch'e demoni non arebbono potenza di stare in quella casa. Di che Tafo andò al suo parrocchiano, e pregollo che la notte dormisse e cenasse con lui; e dettagli la cagione e sopra ciò ragionando, s'accozzarono con Bonamico, e tutti e tre giunsero in casa.
     E veggendo il prete Tafo presso che fuor di sé per paura, disse: - Non temere, ché io so tante orazioni, che se questa casa ne fosse piena, io gli caccerò via.
     Dice Bonamico: - Io ho sempre udito dire ch'e maggiori nimici di Dio sono li demoni; e se questo è, e' debbono essere gran nimici de' dipintori, che dipingono lui e gli altri santi, e per questo dipignere se n'accresce la fede cristiana che mancherebbe forte, se le dipinture, le quali ci tirano a devozione, non fossono; di che, essendo questo, quando la notte, ch'e demoni hanno maggiore potenza, ci sentono levare a vegliare, per andare a dipignere quello, di che portano grand'ira e dolore, giungono con grand'impeto a turbare questa così fatta faccenda. Io non affermo questo; ma parmi ragione assai evidente che puote essere.


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