NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     La donna disse di farlo. Bonamico lasciò quella pentola nella sua sciocchezza. E tornato il marito a desinare, e assaggiando la sciocca vivanda, comincia a mormorare dicendo: - Così vanno i fatti miei; egli è peggio questa vivanda che l'altra; va' recami del sale, che vermocan ti nasca, sozza troia fastidiosa che tu se', che maladetta sia l'ora che tu c'entrasti; che io non so a che io mi tengo, che io non ti getti ciò che c'è nel viso.
     La donna dicea: - Io fo quello che tu mi di'; io non so che modo mi tenga teco; tu mi dicesti che io non vi mettesse sale punto, ed io così feci.
     Dice il marito: - E' non s'intendea che tu non ve ne mettessi un poco.
     La donna dicea: - E se io ve n'avessi messo, e tu m'avresti zombata come ieri, sì che per me io non ti posso intendere. Dammelo oggimai per iscritto di quello che tu vuoi che io faccia, ed io n'avrò consiglio sopra ciò di quello ch'io debbo fare.

     Dice il marito: - Vedila! ancora non si vergogna; io non so a ch'io mi tengo che io non ti dia una gran ceffata.
     La donna gonfiata, per non ricorrere il passato dì, si stette cheta per lo migliore. E Capodoca, quando ha mangiato come ha potuto, dice a lei: - Io non ti dirò oggimai, né non insalare né insala: tu mi dèi conoscere; quando io troverrò che la cosa non facci a mio modo, io se ciò ch'io m'ho a fare.
     La donna si strigne nelle spalle, e 'l marito ne va alla bottega. Bonamico, che ogni cosa avea sentita, si mette in punto col sale e col soffione per la seguente mattina che venne in giovedì; che sono pochi che in tal mattina non comprino un poco di carne, stando a lavorare tutta la settimana, come facea costui. Avendo il mercoledì notte assai male dormito Bonamico e a suono di filatoio, come in sul fare del dì il filatoio ebbe posa per mettere la carne in molle la donna, e trovare la pentola, e per accendere il fuoco spezzare col coltellaccio alcuno pezzo di legno, così Bonamico col sale e col soffione si mise in guato; e preso tempo, se la seconda volta avea molto più salate che la prima, la terza salò ben tre cotanti. E questo fece passato terza per due cose: la prima, perché questa donna insino a terza non facea altro che assaggiare la pentola, mettendovi il sale a ragione, dicendo: - Ben vedrò se 'l nimico di Dio serà ogni mattina in questa pentola; - la seconda era, perché la donna ogni mattina, sonando a Signore a una chiesa sua vicina, andava a vedere il Signore, e serrava l'uscio; sì che in quell'era i saggi erano fatti, ed egli poteva molto bene soprassalare.


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