NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Fatte tutte queste cose, e venendo l'ora e tornando Capodoca a desinare, postosi a tavola e venendo la vivanda, come l'ebbe cominciata a mangiare, così il rumore, le grida e le busse alla moglie in tal maniera furono che tutta la contrada corse; dicendo ciascuno la sua. Costui avea tant'ira sopra la donna, che quasi non si sentìa, se non che Bonamico giunse, e accostandosi a lui, il temperò dicendo: - Io t'ho detto più volte che questo vegliare, che tu fai fare a questa tua donna, è cagione di tutto queste male. E simil cosa intervenne un'altra volta a un mio amico, e se non che levò via il vegliare, mai non avrebbe mangiato cosa ché buona gli fesse paruta. Santa Maria! hai tu sì gran bisogno che tu non possa fare sanza farla vegliare?
     Molte fu malagevole a temperare il furore di Capodoca che non volesse uccidere la moglie. Infine gli comandò innanzi a tutti i vicini, che se ella si levasse più a vegliar mai, che le farebbe giuoco ch'ella dormirebbe in sempiterno. La donna per paura non si levò a vegliare più d'un anno, e Bonamico poté dormire a suo senno; in fuor che da ivi ben a quattordici mesi, essendosi la cosa quasi dimenticata, ch'ella ricominciò; e Bonamico, non avendo arso il soffione, seguì il suo artificio; tantoché Capodoca ricominciò anche a risonare le nacchere; e Bonamico con dolci parole il fece molte più certo per lo caso che tanto tempo era stato, che, non vegliando la donna, la pentola sempre era stata insalata a ragione; e a Capodoca parve la cagione essere verissima, per tante che con minacce e con lusinghe trovò modo che la donna non vegliò mai più, ed ebbe buona pace col marito, scemando a lei grandissima fatica di levarsi ogni notte, come facea; e Bonamico poté dormire senz'essere desto da così, grande seccaggine, come gli era il filatoio.


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